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Fiat, a Pomigliano vince il sì "Lavoreremo con i firmatari"

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Pomigliano, operai davanti alla fabbrica Fiat

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Vincono i sì nello storico referendum di Pomigliano D'Arco. I lavoratori dello stabilimento Fiat favorevoli all'accordo con il Lingotto sono il 63,4%. Inatteso il dato sul fronte del no che ha toccato quota 36%. Non poco e certamente molto di più di quanto si aspettasse l'azienda di Torino. Altissima l'affluenza al voto, oltre il 95%. Lo scrutinio è durato tutta la notte, alle prime luci dell'alba, il nuovo giorno per Pomigliano D'Arco è iniziato con il sì all'accordo. Si sono schierati per la proposta firmata dall'ad Marchionne 2.888 tra operai e dipendenti; 1.673 i contrari, 59 le schede nulle e 22 le bianche. Il fronte del sì vince a Pomigliano, ma non sfonda. A votare favorevolmente all'accordo è stato il 62% dei lavoratori dello stabilimento campano: una percentuale inferiore a quanto si aspettava la stessa azienda. In mattinata, prima è trapelata la notizia secondo cui Fiat starebbe per rinunciare a spostare la produzione della Panda dalla Polonia. Dopo qualche ora, una nota ufficiale del Lingotto ha fatto sapere che l'azienda "lavorerà con le parti sindacali che si sono assunte la responsabilità dell'accordo su Pomigliano, prendendo atto dell'impossibilità di trovare condivisione da parte di chi sta ostacolando, con argomentazioni dal nostro punto di vista pretestuose", il piano per il rilancio di Pomigliano. Subito la replica di Fiom: "Facciano pure ma noi continuiamo a pensare che sia importante il consenso di tutti", ha detto il segretario generale Maurizio Landini. il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi si è detto "fiducioso che Fiat rispetti gli accordi e vada avanti col piano mentre il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni ha avvertito di "non fare scherzi", ed anche la Uil con Angeletti ha chiesto il rispetto del patto. Dal canto suo la Cgil, ha detto Susanna Camusso numero due della confederazione, ha invitato invece le parti a "riaprire il confronto per una soluzione condivisa". Intanto, sul mercato azionario, l'esito del referendum sembra ignorato: le azioni del Lingotto sono partite in ribasso, in linea con l'andamento generale del listino, e a fine mattinata hanno limato le perdite, segnando un -0,26%. FIAT - "Fiat lavorerà con le parti sindacali che si sono assunte la responsabilità dell'accordo su Pomigliano". In una nota, il Lingotto spiega che l'obiettivo è quello di individuare ed attuare insieme le condizioni di governabilità necessarie per la realizzazione di progetti futuri. Nel comunicato, si legge inoltre che "l'azienda apprezza il comportamento delle Organizzazioni sindacali e dei lavoratori che hanno compreso e condiviso l'impegno e il significato dell'iniziativa di Fiat Group Automobiles per dare prospettive allo stabilimento Giambattista Vico di Pomigliano. La Fiat ha preso atto della impossibilità di trovare condivisione da parte di chi sta ostacolando, con argomentazioni dal nostro punto di vista pretestuose, il piano per il rilancio di Pomigliano".  

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