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Confindustria: Italia fuori dalla recessione

Giovani e lavoro, un ragazzo davanti ad un'agenzia interinale

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"L'economia italiana è fuori dalla recessione". Nonostante l'impatto restrittivo della manovra economica 2011-2012 pari a un -0,4% l'anno, il Centro Studi di Confindustria prevede una ripresa "più solida rispetto alle stime rilasciate a dicembre". Gli economisti di via dell'Astronomia rivedono quindi al rialzo le aspettative sulla crescita, fissate oggi al +1,6% del Pil per il 2011 (dal +1,3%) e +1,2% nel 2010 (da +1,1%). La disoccupazione è invece attesa in aumento, dopo 528mila i posti di lavoro già persi a fine 2009 in 2 anni di crisi. CRESCONO I GERMOGLI DELLA RIPRESA - La valutazione dell'euro, rivista a 1,2 dollari, e le esportazioni trainate dalla ripresa del commercio mondiale sono tra i driver che secondo gli economisti di Confindustria permetteranno in misura maggiore all'economia italiana una ripresa migliore delle precedenti stime nonostante un impatto restrittivo della manovra economica. La sola svalutazione del cambio potrà dare una spinta alla crescita pari a circa un punto di Pil. Mentre tra i fattori che frenano c'è anche l'impatto sui consumi della sfiducia dei consumatori. "La ripresa annunciata un anno fa in forma di germogli ha acquistato impeto", rileva il Centro studi degli industriali. DISOCCUPAZIONE IN CRESCITA -  Sul fronte del lavoro Confindustria prevede una "partenza ritardata", con un parziale e lento recupero solo nel 2011 (+0,5%). Mentre il cuscinetto della cassa integrazione "ha dimezzato il calo di occupati": i 528mila posti di lavoro persi dal primo trimestre 2008 al quarto 2009 rappresentano "una contrazione del numero di occupatì pari alla meta della modalità di calcolo statistica delle unità lavorative a tempo pieno, che sale a un milione e 91mila in meno". Mentre sul fronte dei conti pubblici "se completamente effettuata e confidando nella miglior crescita, la manovra messa a punto dal Governo e all'esame del Parlamento piegherà il deficit pubblico al 4,1% nel 2011, dal 5,1% di quest'anno, ma il debito pubblico arriverà al 118,9% del Pil". Quanto alla manovra, le misure per 2011 e 2012 "hanno nell'immediato un impatto frenante stimabile in uno 0,4% di Pil in meno per ciascuno dei prossimi due anni". L'inflazione "sarà contenuta poco oltre quella dell'eurozona". EVASIONE PARI SOLO ALLA GRECIA - Per l'anno 2009 l'evasione fiscale stimata è stata fissata dal Centro studi di via dell'Astronomia a 124,5 miliardi di euro. La cifra, si sottolinea, è pari all'8,2% del Pil. Sempre nel 2009 la pressione fiscale effettiva è stata pari al 51,4% a fronte del 43,2% ufficiale. Secondo le stime del centro studi Confindustria il solo gettito Iva evaso conta per 35,5 miliardi, mentre quello Irpef per 31,5 miliardi. Un fenomeno di tali dimensioni nell'eurozona, sottolinea viale dell'Astronomia, ha eguali solo in Grecia e "pesa come un macigno sulla crescita perchè, a parità di obiettivi di incasso, determina aliquote molto più alte".  

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