Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Agenzia per il Nucleare Istituita con la legge n.

default_image

  • a
  • a
  • a

Ilcompito dell'Agenzia sarà di esercitare il potere di regolamentazione tecnica in materia e di intervenire nei procedimenti di autorizzazione degli impianti con parere obbligatorio e vincolante, oltre ad avere poteri sanzionatori e ispettivi. I membri dell'Agenzia, un presidente e 4 componenti di nomina governativa rimarranno in carica per 7 anni. Bolletta Il costo della bolletta energetica in Italia è sensibilmente più elevato rispetto alla media europea, principalmente a causa del forte ricorso all'import di energia elettrica e degli elevati costi di generazione determinati da un mix sbilanciato su fonti quali l'olio combustibile e il gas naturale. L'obiettivo, con l'introduzione del nucleare, è di allineare nel lungo periodo il costo della bolletta alla media continentale, grazie al fatto che il costo stimato di generazione da nucleare è inferiore del 20% a quello del ciclo combinato a gas, e di renderlo meno suscettibile di oscillazioni. CO2 La realizzazione del programma nucleare italiano porterebbe a produrre 100 Terawattora l'anno da fonte nucleare ad emissioni zero di CO2. Producendo 100 TWh/anno da fonte nucleare, anziché con il gas (la fonte termoelettrica attualmente a più bassa emissione di CO2) si eviterebbe l'immissione in atmosfera di circa 35 milioni di tonnellate l'anno di CO2. Il nucleare è in grado di offrire un contributo decisivo alla lotta al cambiamento climatico. Decommissioning Il decommissioning consiste in tutte quelle operazioni finalizzate alla dismissione di un impianto nucleare arrivato a fine vita fino a rendere il sito disponibile per ogni uso della cittadinanza ("greenfield"). Questa attività include lo smontaggio e lo stoccaggio in sicurezza di tutti i componenti. Tutte queste operazioni sono regolamentate da norme radioprotezionistiche che impediscono la dispersione di materiale radioattivo nell'ambiente. Epr Il reattore nucleare EPR (European Pressurized-Water Reactor) costituisce la terza generazione avanzata della filiera più utilizzata al mondo, quella dei PWR (Pressurized Water Reactor). Si tratta di un progetto evolutivo, in quanto beneficia dell'esperienza acquisita in oltre trent'anni dai progettisti e operatori francesi e tedeschi, e allo stesso tempo costituisce un ulteriore sviluppo soprattutto per quanto riguarda la sicurezza, la protezione dell'uomo e dell'ambiente, l'efficienza e l'economicità. Enel-EdF Enel e EDF hanno formato un'alleanza per riportare il nucleare in Italia. Quando sarà completato l'iter legislativo e tecnico in corso, le due società si impegnano a sviluppare, costruire e far entrare in esercizio almeno 4 unità centrali di terza generazione avanzata EPR, con l'obiettivo di rendere la prima unità operativa non oltre il 2020. Fonti di generazione Contrariamente a quanto avviene per petrolio e gas, il costo di generazione da nucleare non risente delle fluttuazioni di mercato del prezzo dell'uranio in quanto è determinato per circa l'85% da costi fissi, in particolare per la costruzione della centrale, e soltanto per un 15% da costi variabili, tra cui il consumo di materia prima. In ipotesi di raddoppio del prezzo della materia prima, è possibile stimare che il costo di generazione in un ciclo combinato a gas si incrementi di un 70%, a fronte di un 8% nel caso di tecnologia nucleare. Generazioni di reattori I reattori nucleari sono classificati in base alla generazione cui appartengono: la prima generazione include prototipi e reattori per produrre energia elettrica, progettati e costruiti prima degli anni '70. La seconda generazione comprende principalmente reattori ad acqua leggera, utilizzati a partire dagli anni '70 e '80 e ancora operativi. La terza generazione sviluppata dagli anni '90 per prima vede progetti standardizzati, con un incremento della sicurezza sulla esperienza dei primi grandi impianti della generazione precedente. La terza generazione avanzata si riferisce a quei reattori avanzati (come l'EPR e l'AP1000) derivanti dall'ottimizzazione, in termini di sicurezza e economia, degli attuali reattori ad acqua leggera. H2O L'acqua è un elemento di importanza capitale in una centrale nucleare. Ricopre la funzione della moderazione dei neutroni nel reattore, ovvero rallenta i neutroni che così raggiungono le condizioni ottimali per indurre la fissione dell'uranio. Inoltre svolge anche il compito di asportare il calore prodotto nel reattore, ovvero è il fluido termovettore, per poi cederlo nel generatore di vapore. Infine anche il fluido che circola nel secondario e compie il ciclo termodinamico della centrale è acqua. IAEA International Atomic Energy Agency, La IAEA è una organizzazione internazionale indipendente, connessa alle Nazioni Unite. La sua missione è suddivisa in tre aree: sicurezza, scienza e tecnologia, salvaguardie e controlli. Infatti, la IAEA opera controllando tramite ispettori qualificati ogni centrale dei paesi che hanno firmato il trattato di non proliferazione di armi atomiche (1968) per verificare che materiale sensibile non venga trafugato illegalmente, e per verificare lo status di ogni centrale o impianto. Legge Sviluppo La Legge 99/2009 ha sancito il ritorno dell'Italia al nucleare e dato delega al Governo di definire l'impianto normativo che disciplinerà lo sviluppo del programma nucleare italiano. In particolare entro luglio 2010 è attesa la pubblicazione da parte del Governo dei criteri tecnico-ambientali per l'individuazione dei siti adatti alla costruzione delle centrali, a cui seguirà l'indicazione dei siti individuati da parte degli operatori. Mix energetico Il sistema energetico italiano soffre di un mix di produzione molto sbilanciato verso le fonti più costose. Il 40% dell'energia elettrica, circa 145 TWh, è prodotta da cicli combinati a gas, il 30% da centrali ad olio e a carbone, circa il 15% da fonti rinnovabili (con una componente idroelettrica importante), oltre a fare ricorso all'import per il 13% circa della produzione totale. Con la Legge Sviluppo, l'obiettivo è di portare le rinnovabili al 25%, introdurre un 25% di nucleare e il restante 50% da fonti fossili. Nimby (not in my back yard) Il 40% degli italiani è favorevole alla costruzione di centrali nucleari (il 12% è molto favorevole, il 28% lo è abbastanza): un dato in aumento del 2% nel 2008 rispetto a due anni prima. La percentuale dei sostenitori scende però al 17% se la risposta non è più posta in generale ma riguarda la propensione ad accettare o rifiutare una centrale nucleare nei pressi di dove si abita: in questo caso dice no l'82% degli italiani. Occupazione L'impatto occupazionale di un reattore EPR riguarderà circa 3.000 persone nella fase di cantiere (circa 5 anni), mentre, una volta in esercizio, si stima che ogni impianto darà occupazione stabile, diretta e indiretta, a circa 500 persone. PWR La filiera dei reattori nucleari ad acqua pressurizzata (Pressurized Water Reactor) è la più diffusa al Mondo. Nel PWR l'acqua è mantenuta ad una pressione tale da evitare l'ebollizione e ha sia la funzione di refrigerante che quella di moderatore. Il fluido circola in un "circuito primario", rimuove il calore generato nel nocciolo, e lo cede, all'acqua di un "circuito secondario" che si trasforma in vapore. La separazione tra i due circuiti, tipica dei PWR, ha il vantaggio di assicurare che il vapore che arriva in turbina non sia mai stato a contatto con il combustibile nucleare. Quarta Generazione La quarta generazione di reattori è costituita da progetti innovativi ancora totalmente in fase di studio. Comprende sistemi nucleari innovativi che probabilmente raggiungeranno maturità tecnica a partire dal 2030 e saranno disponibili per applicazioni commerciali solo a partire dal 2050. Tale tecnologia potrebbe permettere non solo l'utilizzo di altri materiali oltre l'uranio come combustibile, ma anche una ulteriore riduzione delle scorie ad alta radioattività. Rifiuti radioattivi Generalmente i rifiuti nucleari vengono classificati in tre categorie in funzione del tempo di decadimento della loro radioattività. Le tre categorie sono: Bassa attività: tempi di decadimento dell'ordine di 20-30 anni. Questi rifiuti rappresentano in termini di volume circa il 90% del totale e hanno una bassa concentrazione di radioattività. Consistono in carta, stracci, arnesi da lavoro, vestiti, filtri, ecc. Media attività: tempi di decadimento dell'ordine di 300 anni. Consistono in componenti interni del reattore, tubature e parti strutturali del reattore stesso. Alta attività: tempi di decadimento dell'ordine delle migliaia di anni. Sono costituiti dal combustibile esaurito. Sicurezza I sistemi di sicurezza delle centrali nucleari EPR sono progettati e costruiti sulla base di tre principi fondamentali: ridondanza, ovvero più sistemi di controllo indipendenti e perfettamente replicati, ciascuno dei quali è sufficiente, da solo, per governare in sicurezza il reattore; separazione, ovvero sistemi di sicurezza posti in ambienti separati per evitare che un guasto possa incidere su più di un sistema contemporaneamente; segregazione, ovvero sistemi posti in ambienti protetti da eventi esterni, ivi incluso l'eventuale impatto di un aereo di linea sulla centrale. Terawattora Un terawattora corrisponde a un miliardo di kilowattora. 400 TW/h annui è la stima del fabbisogno di energia italiano nell'anno 2020, a fronte dei circa 350 TW/h del 2008. In base a questa stima, gli obiettivi della Legge Sviluppo portano alla necessità di produrre da nucleare 100 TW/h annui nel 2020, un traguardo raggiungibile attraverso l'installazione di una potenza richiesta di circa 13.000 MW. Data una taglia media di potenza dei reattori di 1.600 MW, saranno 8 le unità necessarie sul territorio italiano. Uranio Le riserve accertate di uranio, così come quelle di carbone, assicurano disponibilità sufficienti a coprire più di un secolo di produzione di energia elettrica mondiale con le tecnologie e ai tassi di produzione attuali, mentre quelle di gas naturale e petrolio rispettivamente solo 60 anni e 40 anni. Considerando anche le riserve di uranio stimate ma non ancora accertate, il periodo di produzione elettrica sale a 290 anni. Ad oggi le riserve accertate di uranio ammontano a 5,5 milioni di tonnellate. Vetrificazione La vetrificazione è il tecnica di condizionamento dei rifiuti nucleari che prevede l'inglobamento in materiale vetroso dei prodotti di fissione e degli attinidi a vita lunga, estratti dal combustibile nucleare esaurito tramite il riprocessamento. L'obiettivo è quello di stabilizzare il rifiuto in modo che non si degradi né reagisca chimicamente per periodi lunghi, realizzando una matrice resistente e impermeabile all'acqua. Zone geografiche Gli obiettivi del Governo prevedono la costruzione di 8 unità in Italia, 4 delle quali da parte di Enel / Edf. I criteri di individuazione dei siti verranno resi noti entro luglio 2010. In generale, gli elementi che rendono preferenziale un sito sono: l'ampia disponibilità di acqua nelle vicinanze, una bassa densità di popolazione limitrofa, la bassa sismicità della zona e la facilità di collegamento con la rete elettrica esistente.

Dai blog