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Fiat, Marchionne ai sindacati "Non prendeteci per i fondelli"

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L'ad Fiat Sergio Marchionne

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"Gli operai del gruppo Fiat devono smetterla di inventare scioperi proprio quando gioca la Nazionale, perchè se si continua a prendersi per i fondelli il Lingotto non sarà più interessato a produrre in Italia". E' l'affondo dell'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, dopo le polemiche per l'accordo separato sullo stabilimento di Pomigliano. "Stiamo discutendo un discorso teorico - ha detto Marchionne a margine della lectio magistralis di Mario Draghi per il master honoris causa conferitogli dalla fondazione Cuoa - su un  affronto alla Costituzione italiana: stiamo scherzando?" "Lunedì scorso - ha sottolineato il numero uno del Lingotto - lo stabilimento di Termini Imerese è andato in sciopero e l'unica ragione era che stava giocando la nazionale italiana. Cerchiamo di smetterla di prenderci per i fondelli: come lo fanno a Termini, l'hanno fatto a Pomigliano e lo fanno in tutti gli stabilimenti italiani. O facciamo il nostro lavoro seriamente - ha concluso - o la Fiat non è interessata". Il numero uno della Fiat attacca la Fiom-Cgil per le critiche mosse all'accordo separato su Pomigliano d'Arco. "Come industriale - ha affermato - non mi riconosco nei discorsi fatti dalla Fiom: non è la Fiat che gestiamo noi, non è la Fiat che esiste. Parliamo di mondi diversi, è proprio un discorso completamente sballato". "Stiamo discutendo un discorso teorico - ha sottolineato il numero uno del Lingotto a margine della lectio magistralis  di Mario Draghi per il master honoris causa conferitogli dalla fondazione Cuoa - su un affronto alla Costituzione italiana: stiamo scherzando? Stiamo facendo discussioni su tv e giornali su princìpi di ideologia che ormai non hanno più corrispondenza con la realtà. Parliamo di storie vecchie di 30-40-50 anni fa - ha aggiunto - parliamo ancora di padrone contro il lavoratore, cose che non esistono più". "Noi abbiamo bisogno come in America - ha evidenziato il top manager - di parlare con un solo interlocutore, non 12. Anche il fatto che i nostri operai si siano divisi in gruppetti dà fastidio e non è la cosa più efficiente". "Non si può andare avanti così - ha concluso Marchionne - se per portare una macchina in Italia bisogna parlare con 10 persone: è una cosa incredibile, mai vista. Se la Fiat non avesse voluto bene a questo Paese, non avrebbe mai fatto una mossa simile".  

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