Più caro assicurarsi sul rischio Italia

I mercati sono scettici sulla possibilità che la manovra economica appena varata dal governo possa risolvere i problemi dei conti pubblici italiani. Eppure giorni fa il ministro dell'Economia Giulio Tremonti aveva ribadito che la crisi è solo di importazione, colpa della Grecia e i conti sono a posto. La cartina tornasole di questo scenario è il fatto che stanno salendo i premi di rendimento offerti dai titoli italiani rispetto ai Bund tedeschi, superando i 160 punti base. E volano anche i credit-default swap: i contratti di assicurazione dal rischio di fallimento del debito sovrano sono ai massimi storici per l'Italia (a 249 punti) che è in compagnia di Spagna (a 274), Portogallo e Grecia. È in atto una vera e propria fuga verso i titoli di Stato tedeschi, considerati i più solidi di Eurolandia e presi come riferimento, a scapito dei periferici. Ieri si è ampliato ulteriormente il divario fra i rendimenti che la Germania può permettersi di offrire al mercato, e quelli che Italia e Spagna sono costrette a pagare per convincere gli investitori a finanziare il loro debito. Il premio di rendimento dei Btp decennali italiani ha toccato i 161 punti base, vicino, secondo gli schermi Reuters, ai massimi di 164 punti segnati agli inizi di maggio, quando i mercati erano nel caos in attesa del piano per salvare la Grecia. In base alle quotazioni della schermi Bloomberg, che registrano gli scambi su una piattaforma differente, il premio di rendimento dei Btp ha raggiunto un massimo dal novembre del 1999, quando l'euro non aveva neanche un anno di vita. La Germania viene quindi percepita dai mercati come un Paese più solido e affidabile nonostante la crisi. Il governo tedesco ha deciso di andare avanti nella lotta alla speculazione anche da solo. L'esecutivo del Cancelliera Angela Merkel ieri ha approvato il disegno di legge che vieta le vendite allo scoperto. Inoltre ha chiesto che una tassazione sulle transazioni finanziarie - la cosiddetta Tobin tax - venga applicata almeno in Europa, di fronte alle attese difficoltà a farla digerire a tutti i paesi del G20. La decisione, ha spiegato il ministro delle Finanze, Wolfgang Schaeuble (Cdu) accelera l'introduzione di regole uniformi in Europa. Il ministro ha osservato che le vendite allo scoperto sono state utilizzate durante la crisi dagli investitori «in modo non più controllabile» per influenzare l'andamento dei mercati. Ma dalla Francia arrivano resistenze alla tassa sulle banche.