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Comincia l'assalto, la manovra cambia

Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti

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L'apertura di Berlusconi a modifiche della manovra economica ha scatenato l'offensiva delle categorie che sono state colpite dalla scure di Tremonti che ora guardano all'iter parlamentare come occasione unica per ottenere un ammorbidimento delle misure. Ieri il ministro Brunetta ha ribadito che sono possibili correzioni, fermo restando il saldo di 24,9 miliardi anzi vorrebbe che i dipendenti pubblici più meritevoli avessero un aumento di stipendio. Di certo, anche se il ministero dell'Economia punta a un passaggio il più possibile blindato, sono molte le misure che potrebbero essere inserite o modificate. L'assalto alla diligenza potrebbe cominciare proprio dai prossimi giorni. In settimana la manovra comincia il percorso in Senato con il ciclo di audizioni in commissione Bilancio. La polemica delle categorie colpite si è tradotta in una serie di iniziative di sciopero e mobilitazioni dal personale della scuola ai magistrati, dai dipendenti degli enti che sono inseriti nella lista di quelli da sopprimere ai medici. Ci sono però alcune differenze di posizioni. Gli scioperi sono sostenuti soprattutto dalla Cgil mentre Cisl e Uil sono per una trattativa con il governo su possibili modifiche. Sul fronte della giustizia invece la protesta dei magistrati è criticata dai penalisti dell'Unione delle camere penali per i quali si tratta di «uno sciopero tutto diretto a mantenere privilegi economici e di corporazione». L'attacco alla manovra non viene solo dall'esterno. C'è un fronte polemico anche dentro il governo. Il ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla protesta per la tassa sul turismo, che sarà introdotta a Roma, perchè avrà effetti negativi sul settore. Il titolare della Difesa, Ignazio La Russa, fa pressing «perchè ci sia un'attenzione particolare» verso il comparto sicurezza. Mentre alla collega dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, non va giù la soppressione delle agevolazioni fiscali al 55% per le case ecocompatibili. Nei prossimi giorni dovrebbe sciogliersi il nodo del condono dei piccoli abusi edilizi al quale starebbero lavorando alcuni senatori del Pdl. Si tratterebbe di abusi commessi per «necessità» come l'ampliamento della casa per avere una stanza in più per il figlio. Escluse quindi le operazioni speculative vere e proprie. Sarebbero escluse anche le irregolarità commesse in zone «protette» da vincoli ambientali o paesaggistici. Ieri però è arrivata una precisazione del gruppo del Pdl al Senato nel quale si frena sul tema ma al tempo stesso si lascia intendere che non c'è una chiusura totale. «È prematuro parlare di emendamenti alla manovra economica». Nella nota, si legge che «c'è evidentemente una fase interlocutoria. Stiamo valutando varie ipotesi che il vertice del gruppo Pdl potrà fare proprie e decidere di sostenere con convinzione». Il gruppo del Pdl sottolinea anche che «ciò non toglie che ciascun parlamentare abbia il diritto, previsto dal regolamento, di presentare proposte di modifica, che non necessariamente saranno approvate. Questo vale anche per ipotesi di condoni che la sinistra in questa ore sta cavalcando pretestuosamente e che evidentemente non ci saranno». Ma c'è chi intanto esce allo scoperto. Il ministro Calderoli ha annunciato che verrà portato al Consiglio dei ministri di giovedì un emendamento alla manovra che prevede il taglio degli stipendi della Rai. E sempre in Consiglio dovrebbe arrivare la norma per elevare lapensione delle donne del pubblico impiego a 65 anni come richiesto dalla Ue. Quali sono i possibili cambiamenti? Il congelamento degli aumenti per il pubblico impiego nega anche le promesse fatte in passato al settore della sicurezza: è il caso dell'utilizzo, in favore dei dipendenti impegnati in prima linea contro la criminalità, dei fondi per il riordino della carriere, fondi accantonati da anni. Il ministro della Difesa Ignazio La Russa sta premendo perchè venga riconosciuta la specificità del settore. Il ministero della Salute sta studiando un emendamento per «salvare» le farmacie rurali, cioè quelle ubicate nei paesi con meno di 5 mila abitanti che, in base alla manovra, sono a serio rischio di chiusura. Contro il blocco degli scatti di anzianità per il personale scolastico la Cisl, che ha in generale appoggiato la manovra, sta facendo una battaglia serrata e non è escluso che riesca a ottenere modifiche.

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