I fannulloni di Stato crescono

Il rimedio Brunetta si è sciolto al primo caldo di aprile. Nonostante la primavera i dipendenti pubblici hanno continuato ad ammalarsi come se fuori ci fossero 5 gradi, e le assenze dal lavoro sono cresciute del 10,7% rispetto ad un anno fa. Un ritorno dei fannulloni? Sembrerebbe di sì, interpretando i numeri pubblicati dal ministero della Funzione pubblica. Il «più dieci» davanti alla voce sui giorni di malattia infatti si accompagna al 13,6% di aumento delle assenze prolungate, cioè quelle superiori ai dieci giorni. E il rischio di influenza, che è aumentato rispetto al 2009, non può essere invocato come la causa dell'impennata dei malati. Dal dicastero di Renato Brunetta fanno sapere che anche tenuto conto di questo fattore per così dire ambientale l'incremento rimane intorno al 9 per cento. Ad un anno dalla trasformazione in legge del decreto «antifannulloni», insomma, la guerra ai falsi malati fa un passo indietro. Le assenze crescono in quasi tutti i settori della pubblica amministrazione. Ci sono le epidemie di nasi chiusi e febbre alta tra i dipendenti delle Aziende Ospedaliere, con aumenti del 19,8% di assenze brevi e del 25,3% di quelle superiori ai dieci giorni, e dei funzionari dell'Agenzia del Demanio, che hanno passato il 32,2% in più del loro tempo a casa. Le assenze prolungate sono cresciute anche nei Ministeri, nelle Agenzie Fiscali e nella Presidenza del Consiglio: tutte insieme sono aumentate del 21,7%. Sono stati più spesso a casa anche i funzionari degli Enti previdenziali: 6,3% di ore in più per chi lavora all'Inps e all'Inail. Ma ci sono anche i virtuosi. I dipendenti di molte Regioni e Provincie, sia del Sud che del Nord, sono sempre più in salute: -46,4% nelle Marche, -17% in Valle d'Aosta e -37,7% a Torino. Sicuramente più resistenti all'influenza dei loro colleghi statali impiegati nelle stesse zone, che ad aprile si sono ammalati tutti più spesso che un anno fa. Per Brunetta comunque non è ancora il momento di allarmarsi. Da giugno dell'anno scorso, quando la legge è entrata in vigore, le assenze medie dei dipendenti pubblici sono diminuite del 38%, e secondo il ministero si stanno stabilizzando su valori decisamente minori di quelli precedenti all'era Brunetta.