Statali, enti locali e pensioni Tutti i tagli della manovra
Blocco degli stipendi del pubblico impiego, rimodulazione delle finestre di uscita per il pensionamento, tagli alle spese dei ministeri, soppressione delle province con un numero di abitanti inferiori a 220.000, di alcuni enti e un corposo pacchetto di misure antievasione. È da lacrime e sangue la manovra firmata Tremonti e varata ieri dal Consiglio dei ministri. Le misure più importanti presenti nel testo. PENSIONI - Il vitalizio si otterrà tre mesi più tardi. A partire dal 2011 la manovra sposta da 9 mesi a 12 per i dipendenti pubblici e da 15 a 18 mesi per gli autonomi i tempi per andare in pensione. Di fatto si andrà in pensione tre mesi più tardi. Per le pensioni non è previsto nessun intervento strutturale che riguardi requisiti, età, quote. Quindi, in luogo delle attuali cosiddette "finestre" fisse, è stabilita l'introduzione di una cosiddetta "finestra mobile" o "a scorrimento" che prevede la decorrenza del pensionamento un anno dopo la maturazione dei requisiti vigenti nel caso dei lavoratori dipendenti pubblici e privati o diciotto mesi nel caso dei lavoratori autonomi. ANTI EVASIONE - Tetto per la tracciabilità scende a 7 mila euro. Passa a 7.000 euro dagli attuali 12.500, il tetto alla tracciabilità del contante. Questo significa che i professionisti dovranno richiedere per pagamenti delle parcelle sopra i settemila euro, l'uso di strumenti finanziari tracciabili come assegni non trasferibili, bonifici, e sistemi di pagamento elettronico. Aggiornato il redditometro in modo più stringente. Si prevede un gettito già per il prossimo anno. Il nuovo strumento che si basa sull'onere della prova a carico del contribuente, potrebbe indurre chi non rientra dei criteri a conciliare con l'erario in tempi rapidi. SANITÀ - Tagli del 10% e risparmio sulla spesa dei farmaci. Un taglio del 10% al ministero della Salute, come è stato stabilito per gli altri dicasteri, risparmi con i centri di acquisto per le forniture alle Asl e la proroga dell'esenzione del ticket. Inoltre controllo della spesa farmaceutica e implementazione del progetto tessera sanitaria. Fino al 31 dicembre saranno sospese le azioni esecutive nei confronti delle regioni commissariate. Saranno ritirati i finanziamenti per le leggi di spesa stanziati e totalmente non utilizzati negli ultimi tre anni. Le risorse così recuperate saranno destinate al fondo ammortamento dei titoli di Stato. PUBBLICO IMPIEGO - Gli aumenti di stipendio bloccati al 3,2 per cento. Il contratto dei lavoratori pubblici non potrà prevedere un aumento retributivo superiore al 3,2%. Cura dimagrante anche per le spese della pubblica amministrazione. Viene posto un tetto al 50% alle spese della macchina pubblica per le consulenze, la formazione, i convegni, le mostre, le sponsorizzazioni e la pubblicità. Dal 2011 queste spese non potranno essere superiori al 50% di quelle nel 2009. Salvi gli insegnanti di sostegno nella scuola. L'organico per l'anno scolastico 2010-2011 deve restare invariato. REGIONI E ENTI - Tagli per 5,9 miliardi in due anni. Regioni e enti locali subiranno una stretta di 2,1 miliardi nel 2011 e di 3,8 a regime nel 2012: in particolare, i tagli regionali ammontano a un miliardo nel 2011 che salgono a 1,6 miliardi nel 2012, mentre quelli ai comuni a 1,5 miliardi. Sarà rivisto il patto di stabilità interno mentre verranno sbloccate le entrate locali a partire dal 2012, contestualmente all'entrata in vigore del federalismo fiscale. Ai comuni saranno restituiti circa 500 milioni sul 2010. Ai Comuni andrà il 33% della riscossione della lotta all'evasione. COSTI DELLA POLITICA - Meno soldi ai deputati Immunità ridotte del 10%. Tagli a tutti gli organi costituzionali compreso il Quirinale. Ridotte tutte le indennità del 10%, le commissioni ministeriali diventano tutte gratuite, e ci sarà un taglio delle consulenze, mentre gli enti saranno chiusi su proposta dei ministeri. E infine, meno cocktail e ricevimenti. Sarà invece dell'80% il taglio delle spese nella Pubbica amministrazione per studi, relazioni pubbliche, convegni mostre e pubblicità e auto-blu. Escluse dalla stretta università ed enti di ricerca. FONDI IMMOBILIARI - Stretta sulle agevolazioni Per adeguarsi si paga l'8%. Restrizione delle agevolazioni ai soli fondi che gestiscono risparmio e a quelli diretti a realizzare attività d'interesse pubblico. Ai fondi immobiliari è consentito di adeguarsi alle nuove norme pagando un'imposta sostitutiva dell'8% nella media dei valori netti del fondo risultanti dai prospetti semestrali redatti nei periodi d'imposta 2007, 2008 e 2009. L'imposta si alza al 12% se il fondo non si adegua, ma decide la sua liquidazione. PROVINCE - Via quelle con meno di 220 mila abitanti. Le Province con un numero di abitanti inferiori a 220.000, che non confinano con Stati esteri e che non sono nelle regioni a Statuto speciale, saranno soppresse. Il tutto a partire dalla prossima legislatura provinciale. Le competenze e gli uffici saranno trasferiti ad altre Province. Dovrebbero quindi scomparire le province di: Ascoli Piceno, Matera, Massa e Carrara, Biella, Fermo, Crotone, Isernia, Rieti e Vibo Valentia. SPA PUBBLICHE - Il ministero farà cassa con gli extradividendi. Le maggiori entrate che si dovessero realizzare nei prossimi due anni, per utili e dividendi non derivanti da distribuzione riserve, versati all'entrata del bilancio dello Stato da società partecipate, eccedenti l'ammontare iscritto nel bilancio di previsione dei corrispondenti anni, sono riassegnate ad un apposito Fondo istituito nello stato di previsione del Mef, per essere prioritariamente utilizzate per concorrere agli oneri relativi al pagamento degli interessi sul debito pubblico.