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Ragionieri alla sfida dell'edilizia sociale

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MicheleGreco Housing sociale, il Governo accelera i tempi. Il progetto voluto dall'esecutivo, finalizzato al rilancio dell'edilizia sociale grazie a una sinergia tra pubblico e privato, prevede la realizzazione di un fondo destinato al finanziamento per l'edificazione di circa cinquantamila nuovi alloggi, da locare, a canoni agevolati, ai cittadini con redditi di fascia media e bassa. Tra i destinatari della sfida lanciata dal Governo - e che vede al lavoro il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, quello delle Infrastrutture Altero Matteoli e il titolare del dicastero del Lavoro e delle Politiche Sociali Maurizio Sacconi - ci sono le Casse di previdenza privatizzate, invitate esplicitamente da Tremonti, nel corso di un incontro con i presidenti degli Istituti, a partecipare ad una cooperazione tra pubblico e privato. Per edificare i cinquantamila alloggi previsti dal piano è necessaria la raccolta di una somma tra i due e i tre miliardi. Il contributo richiesto agli Istituti previdenziali sarebbe prossimo ai 500 milioni. L'iniziativa del governo ha già raccolto i primi consensi. E l'housing sociale sarà proprio il tema portante del forum organizzato dalla Cassa nazionale di previdenza dei ragionieri, presieduta da Paolo Saltarelli, che si terrà a Roma il prossimo 27 maggio. Al convegno interverranno i ministri Maurizio Sacconi, Andrea Ronchi e Giorgia Meloni, con i sottosegretari Carlo Giovanardi e Mario Mantovani. Presidente Saltarelli, su quali tematiche sarà incentrata la discussione durante il forum di Roma? «Il progetto dell'housing sociale rappresenta un primo momento di confronto tra pubblico e privato. Il mio auspicio è che, nel corso del convegno, si possa dare vita a un dibattito concreto sulla possibilità di coniugare la piena attuazione della mission delle Casse dei professionisti con una maggiore partecipazione ai progetti di rilancio della nostra economia». Il governo ha richiesto alle Casse di previdenza di esaminare la possibilità di una partecipazione al fondo per l'housing sociale. Cosa risponderete? «Il mondo delle casse di previdenza privatizzate deve dare il proprio contributo al rilancio del sistema-Paese. Si tratta di una grande occasione: dal progetto per l'housing sociale, infatti, potrebbero in futuro nascere nuovi importanti strumenti di collaborazione tra pubblico e privato, come già dimostrato in quest'occasione dall'adesione della Cassa depositi e prestiti e di alcune fondazioni bancarie. L'eventuale partecipazione al fondo è attualmente allo studio della Cassa ragionieri, perché riteniamo che iniziative di questo tipo possano rappresentare la scintilla che metta finalmente in moto un circuito virtuoso di cooperazione per la crescita del sistema-Paese». Gli alloggi costruiti con i proventi del Fondo, saranno destinati alle classi meno abbienti. «Il 50% di quanto costruito sarà dato in locazione a canoni agevolati, mentre l'altra metà sarà venduta a prezzi vantaggiosi. Sicuramente, tra i destinatari di questi alloggi potranno rientrare anche i professionisti con reddito medio-basso, anche se, allo stato delle cose, mi sentirei di escludere la possibilità di una quota riservata unicamente ai professionisti. Si tratta, comunque, di un progetto interessante, nel quale rientrano sicuramente i giovani iscritti agli Istituti previdenziali che devono fronteggiare il problema della casa, e che si incastra nella realizzazione del "new deal" previdenziale al quale stiamo lavorando, finalizzato a dare vita a una nuova concezione delle Casse all'interno del panorama economico nazionale, impegnandosi in prima persona in investimenti strategici di pubblica utilità».

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