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Tremonti accelera: martedì la manovra

Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti

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Il governo accelera sulla manovra economica. Il pacchetto di misure che dovrebbe essere contenuto in un decreto e in un disegno di legge, è già pronto. Sarà varato nel Consiglio dei ministri di martedì prossimo. Ieri Berlusconi ha riunito a Palazzo Chigi i ministri Tremonti, Bossi, Calderoli e Ronchi per fare il punto e subito dopo il ministro dell'Economia è salito al Quirinale con Gianni Letta per illustrare i contenuti della manovra al presidente Napolitano. In serata c'è stato un altro incontro a Palazzo Chigi per riferire del confronto con Napolitano. Per lunedì è stato fissato l'incontro conclusivo con le parti sociali. Tutti quindi all'insegna della rapidità. I sindacati, escluso la Cgil che ha accusato il governo di «populismo», hanno di fatto già dato il via libera consapevoli che la strada dei sacrifici è obbligata. La Confindustria ha avuto l'assicurazione che ci saranno misure anche per lo sviluppo e tali comunque da non deprimere i consumi. Peraltro il Consiglio dei ministri sulla manovra si svolgerà a ridosso dell'Assemblea annuale della Confindustria e sarà quella l'occasione per il presidente Emma Marcegaglia per esprimere le sue valutazioni.   Al momento tutti chiedono che i sacrifici siano coniugati con l'equità e che ci siano tagli consistenti della spesa improduttiva e dei privilegi soprattutto del mondo della politica. L'entità della manovra si aggira tra i 25 e i 27 miliardi. Pubblico impiego e trasferimenti agli enti locali saranno le aree in cui si cercheranno i risparmi più consistenti. I tagli alle retribuzioni di deputati, senatori e componenti del governo avrebbe più un significato simbolico che di effettivo gettito ma comunque sarebbero strutturali. Temporanei quelli dei top manager dello Stato e del settore pubblico. Continuano a arrivare conferme che non saranno aumentate le imposte ma sarà intensificata la lotta all'evasione. Intensificata anche la caccia ai falsi invalidi e si pensa di eliminare le indennità di accompagno, per i redditi più alti. Per il pubblico impiego blocco del rinnovo del contratto e conferma dello stop al turn over. Non si esclude un allungamento dei tempi per il pagamento delle liquidazioni. Sul tavolo, sempre nel pubblico impiego, un taglio del 10% agli stipendi dei dirigenti statali con una retribuzione che supera i 100 mila euro. Questa misura fa il paio con la decurtazione del 10-15% degli stipendi dei politici mentre Camera e Senato hanno già adottato un provvedimento di sospensione dei pensionamenti anticipati di anzianità previsti per i dipendenti, con effetto immediato e fino al 31 luglio 2010. Gli enti locali dovrebbero contribuire con risparmi in due anni pari a 4 miliardi. La cifra non è poi così elevata ma andrebbe ad aggiungersi al giro di vite imposto dalpatto di stabilità interno. Tant'è che la Conferenza delle Regioni ha già chiesto un incontro con i ministri Tremonti e Fitto. Per le pensioni potrebbero essere chiuse le prossime due finestre per le anzianità.   I risparmi potrebbero arrivare fino a 1,7 miliardi di euro. Dalla lotta ai falsi invalidi verrebbero 300 milioni circa di risparmi. Riprende quota il progetto di accorpare gli enti previdenziali più piccoli in Inps e Inail. L'Ipsema, l'Istituto di previdenza per il settore marittimo, potrebbe confluire nell'Inail. Sul fronte della lotta all'evasione un miliardo e mezzo ma anche di più potrebbero arrivare dalla regolarizzazione delle case fantasma ovvero quelle mai dichiarate al fisco e trovate dall'Agenzia delle entrate. Giro di vite anche per i giochi clandestini. Ma non è finita: una mano d'aiuto notevole al fisco può arrivare dal nuovo redditometro che mette in correlazione tutti i dati del contribuente. Il ministro Gelmini ha escluso tagli alla scuola, agli automatismi degli stipendi degli insegnanti. Infine un disboscamento degli enti inutili.  

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