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Guerra agli speculatori

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Angela Merkel

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Un uno-due in senso pugilistico quello tirato ieri da Angela Merkel che ha rischiato di far stramazzare la moneta unica al suolo. Bruciando le aspettative e le speranza di milioni di europei. L'allarme del cancelliere tedesco è esplicito: «L'euro è in pericolo» ha spiegato in Parlamento. «Tutti noi - ha aggiunto - sentiamo che l'attuale crisi dell'euro è la più grande sfida che l'Europa deve affrontare da decenni, dalla firma del Trattato di Roma». «Una sfida esistenziale e dobbiamo affrontarla, perché l'euro è il fondamento per la crescita e la prosperità e dello stesso mercato comune - anche per la Germania». Parole che seguono una decisione della notte precedente partita dalla Consob tedesca (Bafin) e che ha vietato le vendite allo scoperto e sui credit-default swap (le polizze assicurative sui debiti dei paesi) che scommettono al ribasso sui titoli di Stato europei.  Un divieto a tempo indeterminato. E che resterà in vigore finché non verrà raggiunto un accordo a livello europeo su questo tema, ha spiegato la Merkel. Una scelta, quella tedesca, per molti analisti dettata da ragioni di politica interna: la cancelleria Angela Merkel si sarebbe in sostanza dovuta piegare all'aut aut del Parlamento che le ha imposto lo stop allo short selling (così si chiamano la vendite allo scoperto secondo la terminologia angloasassone) in cambio del sì al piano europeo da 750 miliardi di euro. BaFin ha motivato l'annuncio ricordando «la straordinaria volatilità delle obbligazioni sovrane della zona euro». Ma poiché le vendite allo scoperto in Europa avvengono per la maggior parte a Londra e non a Berlino, la decisione tedesca è apparsa simbolica e poco efficace, e capace solo di aumentare l'incertezza dei mercati. Che di questi tempi non sono poi così sereni. E la decisione della Merkel l'hanno presa male. Borse a picco ed euro a quota 1,21 contro il dollaro. Anche se nella serata di ieri la moneta unica ha ripreso vigore. L'euro è rimbalzato fino a sfiorare gli 1,24 dollari dopo i nuovi minimi di quattro anni, fra voci di mercato secondo cui le istituzioni europee potrebbero annunciare misure a sostegno della divisa unica. Diversi operatori hanno seguito voci di mercato secondo cui potrebbe essere in programma un intervento della Banca centrale europea a sostegno della divisa unica. Intanto la fuga in avanti della Merkel ha avuto ripercussioni nella politica europea. Siamo d'accordo con la Germania sulla necessità di porre un freno all'uso abusivo delle vendite allo scoperto», ha commentato il presidente della Commissione Ue, Josè Manuel Barroso. L'invito che viene dal commissario Ue ai servizi finanziari, Michel Barnier, è quello di evitare decisioni unilaterali e di «coordinarsi a livello europeo», in modo da assicurare una maggiore efficacia a questo tipo di azioni anti-speculazione. In effetti - hanno spiegano fonti dell'esecutivo europeo - al di là delle dichiarazioni ufficiali, Bruxelles non ha gradito molto la fuga in avanti di Berlino, imitata anche da Vienna. A rinfrancare i mercati ci si è messo Berlusconi. «Molto spesso la realtà economica è staccata dalla scena economica. Ricordo che le Borse viaggiano con regole proprie. La realtà vera, positiva, dell'economia non è quella che si legge nelle fluttuazioni delle Borse» ha spiegato il premier nel corso dell'incontro bilaterale con il presidente egiziano Mubarak.

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