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Nasce la super holding delle Pmi

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L'unionefa la forza. Sempre. Anche nella rappresentanza delle associazioni delle piccole imprese italiane. Da ieri è in campo «Rete Imprese Italia», una sorta di superholding di commercio, artigianato e piccole imprese. Un soggetto che sui tavoli istituzionali vuole portare il peso di oltre 2,6 milioni di imprese associate e quasi 15 milioni di addetti. Si tratta del secondo passo organizzativo del popolo di Confcommercio, Confesercenti, Cna, Confartigianato e Casartigiani ecioè le cinque organizzazioni del cosiddetto «Patto del Capranica» che 4 anni fa diedero vita al progetto ieri concretizzato. Alla guida della megaorganizzazione della piccola e media impresa siederà, inizialmente, Carlo Sangalli (Confcommercio). L'incario è pro tempore di sei mesi a rotazione tra i cinque presidenti. Riforma fiscale che incrocia il federalismo, stop alla tassa-burocrazia, impulso al cantiere riforme, sicurezza sociale, flexicurity, diminuzione della pressione fiscale, accesso al credito. Sono alcuni punti della fitta agenda di Rete Imprese (dove rete sta per «rappresentanza e territorio») «Non c'è dubbio che la crisi ha accelerato il progetto di fusione» dice Sangalli. Appena nata, Rete Imprese è già «oggetto di attenzione interessata da parte delle istituzioni» assicura Giorgio Guerrini (Confartigianato), «Veniamo da storie diverse ma siamo riusciti ad andare oltre e organizzare le nostre richieste e proposte in modo autonomo» sottolinea Marco Venturi (Confesercenti) ricordando «la difficoltà di accesso al credito per le pmi cui si chiede sempre di innovare. «La crisi ha messo in evidenza che l'artigianato ha invece tenuto di più e mantenuto i livelli di occupazione» evidenzia Giacomo Basso (Casartigiani

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