Borse ancora giù, in fumo 183 miliardi
A Milano ci si è messo anche il guasto elettrico, che ha fermato gli scambi per circa un'ora, a far capire che per il risparmio messo a Piazza Affari è un momento veramente negativo. O forse, ironia della sorte, lo stop è stato anche un bene visto che in quel momento l'ondata di vendite aveva raggiunto in tutta Europa una forza catastrofica. È stata infatti una nuova seduta da brivido per le borse Ue che hanno bruciato altri 183 miliardi di euro di capitalizzazione. L'indice Dj Stoxx 600, che fotografa l'andamento dei principali titoli quotati sui listini del Vecchio Continente, ha perso il 3,94%. Il conto pagato alla speculazione internazionale comincia a essere salato. I listini in quattro sedute hanno così mandato in fumo quasi 440 miliardi di euro. Le piazze europee avevano bruciato 140 miliardi di euro nella seduta di martedì, 46 mercoledì e 71 giovedì che, sommati ai 183 di ieri portano il conto a 440 miliardi. Eppure la giornata era cominciata in una relativa calma, grazie anche ai dati positivi sull'occupazione americana. Ad aprile sono stati creati in Usa 290.000 posti di lavoro, dato definito «molto incoraggiante» dal presidente Barack Obama. Ma con il passare delle ore, seguendo un copione già visto, il nervosismo è aumentato, portando l'indice Stoxx Europe 600 a perdere oltre il 4%, il calo più pesante da 14 mesi a questa parte. Il timore del contagio in arrivo dalla Grecia ha messo ko i listini. Londra è arrivata a perdere oltre il 4% per poi ritracciare e chiudere a -2,6%. Per Parigi la seduta è stata drammatica: a metà pomeriggio il calo è stato del 5,7%, solo parzialmente recuperato nel finale (-4,6%). Andamento simile anche a Francoforte, con un calo in chiusura di oltre il 3,2%, e a Madrid (-3,2%). La seduta è stata particolarmente movimentata a Milano, dove dalle 15.45 gli operatori sono rimasti praticamente al buio, impossibilitati ad eseguire qualsiasi ordine di Borsa. Per un problema tecnico, gli scambi sono stati sospesi fino alle 16.55, momento in cui, riavviate le attività, l'Ftse Mib ha segnato una perdita del 5%. Sulla scia delle Borse europee, le vendite sono andate via via diminuendo, tanto da contenere a -3,27% la perdita in chiusura. La paura resta dominante tra gli investitori. Che vendono a mani basse in preda a un'isteria simile a quella che ha contraddistinto i movimenti nelle Borse nella fase finale del 2008 dopo il fallimento della Lehman Brothers. L'esperienza non ha insegnato nulla. Anche se questa volta, sempre con il slito ritardo, le Consob europee e la Sec americana, gli organismi di controllo dei mercati finanziari, sono alleate nell'intento di verificare movimenti anomali nelle piazze finanziarie indicativi di atti speculativi concordati tra i grandi operatori. Si riapre lunedì. I risparmiatori per ora possono solo incrociare le dita.