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Il costo della crisi: tagli a stipendi e pensioni

Una bandiera europea sventola davanti al Partenone di Atene

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Il governo di Atene è stato costretto a mettere a punto un piano di misure draconiane perchè queste sono le condizioni che l'Unione europea e in particolare la Germania hanno chiesto per intervenire in soccorso. Ma vediamo in dettaglio cosa significa la crisi della Grecia. I numeri del crack - A fine 2009 la disoccupazione era al 9,6%, e ora è salito al 10,6%. Sempre nel 2009, il debito pubblico era al 113,4% ma con una stima 2010 del 120,8%, che porterebbe la Grecia a primeggiare in Europa. Il Paese inoltre è penultimo nell'Unione Europea per indice della libertà economica, preceduto solamente dalla Polonia. Uno studio del governo di Atene prevede per il 2010 un incremento dei fallimenti delle aziende del 15%. Come cambia la vita dei greci - Le misure sono pari a 4,8 miliardi, metà di tagli alle spese e metà di maggiori tasse. Le misure includono un aumento dell'Iva di 2 punti dal 19% al 21%. Gli stipendi dei dipendenti pubblici saranno abbassati. Previsto il taglio di un mese di stipendio e dei bonus. A pagare il conto della crisi anche i pensionati. Le pensioni infatti saranno congelate per tutto il 2010. Giro di vite sul lusso - L'alto debito si accompagna a un'evasione incontrollata. Questa si riversa soprattutto nel proliferare di beni di lusso. Da qui la decisione di alzare le imposte sulla fascia dei prodotti di fascia alta. Aumenti anche per benzina, alcoolici e tabacchi. L'obiettivo di questa stretta è di ridurre il deficit dei conti pubblici che altrimenti supererebbe la soglia del 13% del Pil. Liberalizzazione del trasporto marittimo - Tagliate le restrizioni al cabotaggio delle navi da crociera battenti bandiera non europea. La legge greca attualmente impedisce alle grandi navi passeggeri non europee di iniziare e terminare una crociera da un porto ellenico. La revisione legislativa, annunciata dal premier Giorgio Papandreou, si ritiene possa portare maggiori introiti annuali per 800 milioni di euro a beneficio del settore turistico, colpito sensibilmente dalla crisi globale.

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