C'è la crisi ma Eni aumenta gli utili
Primotrimestre positivo per l'Eni. Gli utili e le produzione sono in crescita e non sono escluse decisioni sul dividendo nel 2010. Un anno nel corso del quale il gruppo guidato dall'ad Scaroni chiederà risorse al mercato con l'emissione di bond fino a 3 miliardi. I risultati, definiti dall'ad Paolo Scaroni «solidi in un contesto difficile», sono arrivati proprio nel giorno in cui il governo ha dato il primo via libera alla riforma del mercato del gas, rivedendo i limiti imposti al Cane a sei zampe. I primi tre mesi dell'anno si chiudono con un utile netto in crescita del 16,7% a 2,22 miliardi, mentre l'utile netto adjusted (cioè corretto escludendo l'utile di magazzino di 280 milioni di euro e alcune voci straordinarie costituite da proventi netti pari a 120 milioni di euro) sale del 3,6% a 1,82 miliardi. Si tratta di risultati superiori alle attese del mercato, che puntava a una sostanziale stabilità del profitto rispetto allo scorso anno, e la Borsa ha reagito positivamente (+0,91% a 17,67 euro). Sul piano finanziario il gruppo petrolifero annuncia l'emissione di uno o più bond fino a 3 miliardi di euro nel prossimo anno e non esclude decisioni sul dividendo. Il direttore finanziario Alessandro Bernini ha confermato il pagamento di una cedola da 1 euro nel 2010, aggiungendo però che una revisione è possibile e potrebbe essere esaminata in autunno. Sul mercato del gas sono in arrivo novità che interessano direttamente il gruppo. Il governo ha varato, in prima lettura, il decreto legislativo per la liberalizzazione del settore, puntando, ha sottolineato il ministro dello Sviluppo Claudio Scajola, a realizzare una maggiore concorrenza e un calo dei prezzi attraverso un aumento della capacità di stoccaggio: viene cioè realizzata la possibilità di importare volumi quando i prezzi sono più bassi. L'aumento è raggiungibile grazie a una revisione delle soglie di immissione di gas nella rete. Attualmente, e fino alla fine del 2010, esistono dei tetti antitrust pari al 50% del mercato retail e al 61% del gas immesso: con le nuove norme la soglia per l'Eni diventa del 60%, a patto che provveda alla realizzazione, anche insieme a clienti finali industriali e a consorzi di pmi, di nuovi stoccaggi per 4 miliardi di metri cubi.