Atene chiede aiuti Fmi e Ue si attivano Il mercato tira il fiato
Atenechiede aiuto all'Europa e al Fondo Monetario Internazionale. Sostegni concreti però. E dunque l'attivazione del prestito internazionale da 45 miliardi di euro deciso nella fase più acuta della crisi. Un piano che prevede prestiti bilaterali da parte di tutti i Paesi della zona euro (a un tasso del 5%), per un ammontare complessivo di 30 miliardi di euro per il primo anno. A cui si aggiungeranno altri 15 miliardi del Fondo monetario. La richiesta della Grecia arriva nel giorno in cui a Washington si riuniscono i ministri finanziari del G20 ed è già sul tavolo della Commissione Ue, che ora dovrà esprimere un parere congiunto con la Bce. Poi sarà l'Eurogruppo che all'unanimità dovrà dare il via libera formale all'attivazione del meccanismo di assistenza finanziaria messo in piedi nelle scorse settimane. L'Italia è pronta a prestare fino a 5,5 miliardi di euro, e sta lavorando a un decreto legge per rendere l'aiuto immediatamente operativo. A vincere le resistenze della Germania restia a dare cassa senza il varo di un piano di austerity all'ombra del Partenone è stato ieri il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti: «Se la casa del tuo vicino prende fuoco anche se è una casa piccola e magari è colpa sua, non ti conviene far finta di niente, ma ti conviene, se ce l'hai e noi ce l'abbiamo, dargli l'estintore. Perché sennò il fuoco arriva anche a casa tua ». Poi, riferendosi esplicitamente alla Germania, ha aggiunto come «non ci si può illudere di non rischiare solo perché si ha la casa più grande e più bella». Berlino però con le elezioni alle porte e che dovrà erogare la somma più elevata, 8,4 miliardi di euro continua a frenare: «Il piano dovrà essere attivato solo se è realmente minacciata la stabilità della zona euro nel suo insieme», ha detto la cancelliera Angela Merkel, insistendo come i prestiti dovranno comunque essere legati a «condizioni severe» e a «un programma di austerità credibile» per i prossimi anni. Programma a cui in stanno lavorando le autorità greche insieme agli esperti della Commissione Ue, della Bce e dell'Fmi, per definire le ulteriori misure taglia-deficit che Atene dovrà prendere nel 2011 e 2012. I tempi sono stretti, perché c'è una scadenza a breve da rispettare: il prossimo 19 maggio vanno in scadenza titoli pubblici per i quali lo Stato greco dovrà pagare 8,5 miliardi di euro. Per questo si rafforza l'ipotesi di un prestito-ponte di circa 10 miliardi di euro, che dovrebbe essere erogato immediatamente da Bce ed Fmi, anticipando il piano di aiuti vero e proprio. Intanto i mercati sembrano aver reagito bene all'annuncio di Atene. Nel corso della giornata il rendimento dei titoli di stato decennali è sceso rispetto ai livelli record di giovedì, attestandosi poco sopra l'8%, così come il differenziale tra il rendimento dei bond greci e il bund tedesco, schizzato sopra i 600 punti. In ribasso anche il valore dell'assicurazione contro il rischio default del Paese.