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Stretta di Bankitalia sulle carte di credito

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.Il più delle volte senza richiesta da parte della clientela. Che le utilizzava senza essere cosciente dell'effettivo potenziale indebitamento al quale potevano esporsi. Molte volte, infatti, le informazioni non erano complete. Non sarà più così perché il Governatore della Banca d'Italia ha stilato cinque paletti per riportare trasparenza e correttezza nel mercato delle revolving. Draghi richiama alla massima attenzione ai tassi applicati e alle modalità di rimborso. E ricorda a banche e intermediari finanziari che «va assicurata la corretta applicazione degli interessi di mora per inadempimento, evitando il computo degli interessi sull'intero debito residuo, anziché‚ sulla rata scaduta e impagata». Insomma, gli interessi di mora si pagano solo sulle rate scadute. Stop di Palazzo Koch alla prassi di inviare alla clientela carte di credito, a volte già attivate, anche in assenza di esplicita richiesta. Invece Draghi sottolinea come senza domanda da parte del cliente «attestata dalla sottoscrizione di un contratto, gli intermediari non possono inviare alla clientela strumenti di pagamento». Altro fronte caldo: spesso «i fogli informativi e gli altri strumenti di pubblicità non risultano completi e aggiornati», si legge nella missiva di Draghi. Le comunicazioni alla clientela dunque non sempre «risultano conformi alle disposizioni in materia di trasparenza», spesso «non riportano i tassi di cambio applicati» e sono poco chiari anche «in merito ai costi connessi all'utilizzo delle carte. Bankitalia punta l'attenzione anche alle polizze assicurative offerte nell'ambito delle procedure di finanziamento: Draghi ricorda nella sua missiva che «le procedure adottate devono, tra l'altro, assicurare che le caratteristiche della polizza offerta, ad esempio in termini di rischi coperti, siano adeguate e non sproporzionate alle reali esigenze del cliente». Draghi lamenta infine che è stata riscontrata «la prassi di utilizzare la rete di esercizi commerciali convenzionati, anche appartenente alla grande distribuzione, per la promozione e la conclusione dei contratti» relativi alle carte revolving, mentre tali procedure - sottolinea via Nazionale - «non possono essere affidate a fornitori di beni e servizi».

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