Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Roma torna Capitale assicurativa

default_image

  • a
  • a
  • a

Romatorna centrale nel mercato assicurativo italiano. L'arrivo di Cesare Geronzi alla presidenza delle Generali potrebbe rimettere in moto il destino delle due controllate basate storicamente nella Capitale: Ina-Assitalia e Fata Assicurazioni. Trieste ha già lanciato i primi segnali di una ripresa di interesse per le due aziende considerate nel passato periferia dell'impero delle Generali, al punto che, il presidente uscente Antoine Bernheim dopo aver osteggiato l'Opa del Leone sul gruppo assicurativo da consigliere la bocciò anche da presidente. La prova un un articolo de Il Mondo dell'11 ottobre 2002 secondo il quale Berhneim avrebbe detto allora al top management e agli agenti: «L'Ina è un bubbone, una malattia, un handicap. Una palla al piede del gruppo di Trieste comprata a carissimo prezzo». Non solo. Il francese avrebbe anche aggiunto: «Non ho mai voluto che Ina si fondesse nelle Generali per paura che si trasmettesse la malattia». Strali lanciati lamentando perdite e reclamando utili. Storia vecchia oggi che a Trieste arriva una nuova governance formata in parte anche nella Capitale. Così, secondo quanto risulta a Il Tempo, dalla città friulana sarebbe partita la richiesta di ottenere l'approvazione del bilancio di Ina e Fata, da parte dei rispettivi cda, prima dell'assemblea delle Generali fissata il 24 aprile. Una richiesta mai giunta nel passato alle due aziende romane e indicativa dell'interesse per Roma. L'Ina sarebbe in ritardo nella compilazione dei documenti societari per problemi di gestione del sistema informativo. Ma non dovrebbe mancare al rispetto della scadenza imposta da Trieste. Si tratterebbe di una questione di trasparenza che potrebbe preludere a un cambio di marcia nella gestione delle due società. Il progetto, ancora allo stato embrionale, sarebbe infatti quello di riportare a Roma quella centralità nel mondo assicurativo che la città aveva al tempo in cui Ina e Assitalia erano compagnie prima di Stato e poi trasformate in public company. Il trasferimento della proprietà a Trieste e lo smantellamento di fatto di una rete radicata e attiva sul territorio avrebbe depotenziato nel tempo la loro capacità di generare ricchezza. Ora che il «territorio» è tornato centrale per banche e assicurazioni il destino potrebbe cambiare. In particolare con una possibile fusione tra i due gruppi che doterebbe Roma di una massa critica importante nel settore polizze vita e danni. Un dossier ancora non prioritario per le Generali. Ma l'operazione è più semplice di quanto si possa pensare. Già oggi, come si desume dal sito web dell'Isvap, gli agenti operano sia per Ina Assitalia sia per Fata Assicurazioni. Insomma a livello commerciale il polo assicurativo di Roma esiste già.

Dai blog