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Profumo di Vittoria in Unicredit

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Profumo di vittoria. L'ad di Unicredit porta a casa il risultato e cioè il via libera alla riorganizzazione della banca. Ma al prezzo di nominare un country manager, una figura di raccordo tra la holding e i territori chiesta dalle Fondazioni. E ieri quella figura si è concretizzata in Gabriele Piccini. La sua nomina, ventilata alla vigilia del cda, ha consentito a Profumo di ottenere il sì progetto di banca unica che porterà alla fusione (esecutiva dal primo novembre 2010) di sette banche nella capogruppo. Al progetto di Banca Unica si aggiunge così quel tassello richiesto dai grandi azionisti, dopo il braccio di ferro di metà marzo con Profumo, che ha portato allo slittamento del riassetto.   Non è mancato comunque qualche dissenso. Piccini, infatti, non ha raccokto il voto del vice presidente vicario, Luigi Castelletti che si è astenuto, in sede di comitato nomine, e ha disertato il cda straordinario non essendo convinto nè del progetto nè delle competenze della nuova figura. La figura del country chairman sarebbe, a giudizio di Castelletti, un compromesso inadeguato. Le sue perplessità non riguarderebbero la figura professionale di Piccini, che non è in discussione, bensì il contenuto e la qualità delle deleghe attribuitegli. Il vicepresidente considererebbe le deleghe attribuite a Piccini inadeguate poiché, a suo giudizio, avrebbero dovuto avere un contenuto decisorio e non propositivo. I poteri attribuiti a Piccini, invece, sarebbero del secondo tipo. La CariVerona (primo azionista italiano di Piazza Cordusio con il 4,98%) non strappa, dunque, ma fa mancare il suo appoggio. Più tenero il sindaco della città scaligera Flavio Tosi, che ha affermato di non aver «nulla da eccepire sulla nomina» anche se «prima di esprimere una valutazione definitiva sull'operazione» aspetta «di vedere quale sarà il suo grado di autonomia decisionale».   Intanto il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha anticipato tutti (anche il cda) e, già nella mattinata di ieri si era rallegrato della nomina: «Se il buon giorno si vede dal mattino, la fiducia che ho avuto in Alessandro Profumo è ben riposta». Piccini, 54 anni, è un brianzolo di Seveso (Milano) con una carriera tutta in banca ed è responsabile Retail Italy Network e amministratore delegato di Unicredit Banca. Il country chairman, già presente in Austria, Germania e Polonia, «avrà - spiega in una nota Unicredit - un ruolo di sintesi per le attività sul mercato domestico e di pivot nello sviluppo della strategia territoriale del gruppo, con corresponsabilità per il conto economico del Paese con i business manager locali». Per l'ad, Alessandro Profumo, «grazie al nuovo assetto organizzativo la nostra azienda sarà più focalizzata verso i clienti e più vicina ai territori e alle comunità locali». Piccini assumerà la carica di Country Chairman dal primo novembre, data di avvio del progetto di banca unica, e risponderà al Deputy Ceo Roberto Nicastro. I country chairmen di Germania e Austria faranno riferimento al Deputy Ceo Sergio Ermotti, mentre quelli dei Paesi dell'Est Europa a Federico Ghizzoni, Responsabile per il Centro e l'Est Europa. Il neo country chairman presiederà anche il comitato della rete italiana, al quale parteciperanno anche i tre responsabili delle divisioni in Italia e il responsabile del dipartimento relazioni territoriali.   Il progetto prevede l'istituzione in Italia di sette aree territoriali. La fusione delle sette banche banche controllate (Unicredit banca, Unicredit banca di roma, Banco di Sicilia, Unicredit Corporate Banking, Unicredit private banking, Uunicredit family financing bank, Unicredit bancassurance management & administration) nella capogruppo Unicredit spa è ora una realtà.  

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