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Tesoro senza stipendio

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Il Tesoro mette in rete i curriculum dei suoi dirigenti. Di tutti. Dal direttore generale Vittorio Grilli, al Ragioniere Generale dello Stato, Mario Canzio passando per i capi dipartimento e quelli di seconda fascia. Incarichi ricoperti e storia professionale di ognuno. Manca però il dato che più soddisfa la trasparenza richiesta dai cittadini. Le retribuzioni, nella maggior parte dei casi, sono pari a zero. Insomma pur essendo il ministero dell'Economia la fonte ufficiale dei dati relativi agli stipendi della pubblica amministrazione quelli dei manager che lavorano a Via XX settembre non riesce a metterli in rete. Le sorprese non mancano comunque. Molti dirigenti del Tesoro non brillano ad esempio per la conoscenza delle lingue. Alcuni, la maggioranza, si limitano a un inglese scolastico. Altri come ad esempio il responsabile della segreteria del ministro Fabrizio Barca ribadisce oltre all'eccellenza linguistica in inglese e francese anche la perfetta conoscenza dell'italiano (madrelingua è segnato nel suo curriculum). C'è chi invece mette in bella mostra anche cognizioni di giapponese. Esemplare per la sua sinteticità il cv di Susanna La Cecilia, responsabile dell'ufficio razionalizzazione acquisti della Pa: una laurea in economia e la conoscenza della lingua inglese. Ridotto al minimo anche quello di Filippo Di Francia: laurea in Giurisprudenza e inglese scolastico. Più ricco quello di Concetta Zezza responsabile della direzione amministrativa della Scuola Superiore della Pa con incarichi ricoperti in molte amministrazioni pubbliche. Anche lei con conoscenza sia di inglese sia di francese solo a livello scolastico. Tra le esperienze professionali da segnalare, infine, quella di Maria Cannata, a capo della direzione II del dipartimento del Tesoro che ogni giorno combatte per gestire al meglio il debito pubblico italiano: dal 16 agosto 1979, e per un anno, fu capo stazione nel compartimento Ferrovie dello Stato di Torino.

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