L'Italia ha agganciato il treno della ripresa ma la crescita subirà un rallentamento nel corso dell'anno.
Unmessaggio letto subito in chiave negativa dai catastrofisti che hanno considerato valida solo la seconda parte del messaggio. E cioè l'Italia dopo un primo trimestre chiuso con un pil in crescita dell'1,2% vedrà un'immediata contrazione nel secondo trimestre dell'anno (+0,5%). I detrattori non hanno ascoltato, o hanno preferito non farlo, il messaggio del capo economista dell'Ocse, Pier Carlo Padoan, che ha spiegato la frenata con l'esaurirsi dell'effetto positivo delle vendite di automobili, a causa della fine degli incentivi. Non solo. Lo stesso Padoan ha spiegato: «Oggi possiamo diffondere un messaggio moderatamente ottimista», ci sono «segni incoraggianti» e «una ripresa che comincia a partire». Soprattutto negli Usa che, secondo le stime cresceranno del 2,4 e 2,3% nei primi due trimestri del 2010, mentre i tre Paesi euro (Italia, Francia e Germania) faranno registrare in media un +1,9% nel primo trimestre e un +0,9% nel secondo. L'ottimismo non deve però, sottolinea Padoan, portare a decisioni affrettate, in particolare sulla rimozione delle politiche di sostegno all'economia. «Stiamo andando nella direzione giusta, e magari lo stiamo facendo più in fretta di quanto si pensasse 3 mesi fa - ha spiegato l'economista - ma possiamo dire che non abbiamo più bisogno di politiche di stimolo fiscale? Forse, ma non c'è certezza». Cautela anche nella revisione della politica monetaria, per la cui evoluzione il fattore chiave non sarà tanto «la direzione», dato che tutti auspicano tassi in rialzo, ma «la velocità a cui sarà intrapresa». Per uscire completamente dalla crisi però, dichiara ancora Pier Carlo Padoan, il nostro Paese deve agire sui suoi «problemi di lungo termine»: «alto debito e bassa crescita». Servono, precisa, un «significativo taglio delle spese» e un'azione mirata «sulle cause della debolezza della crescita», ma senza mai dimenticare i margini di manovra limitati imposti dall'elevato indebitamento. Una cautela che, ammette Padoan, il governo italiano è finora riuscito ad esercitare nel modo corretto, e che dev'essere rigorosamente mantenuta, pena una punizione da parte delle piazze finanziarie. Fil.Cal.