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segue dalla prima Anzi la corsa è a due.

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Venetoe Piemonte restano notevolmente distanti sia per le tasse prodotte dal lavoro e dalle imprese sia per quelle legate ai consumi. Lo dimostrano i dati sulla finanza regionale per il quinquennio 2004-2008 elaborati e resi omogenei per il confronto in una relazione della Corte dei Conti. Per i tributi propri, e cioè l'insieme di fondi direttamente riscossi dalla Regione, il Lazio è la seconda in assoluto tra quelle ordinarie. Nel 2008, ultimo dato disponibile, la Pisana era a un passo dai 12 miliardi di euro. La Lombardia, una delle più impegnate nell'attuazione del federalismo fiscale, svettava con 18 miliardi di incassi. Ma ben distanti da Roma c'erano Torino con 8,8 miliardi e il Veneto con 9 miliardi. Una prova evidente che la trasformazione del tessuto produttivo che la Capitale ha sùbito negli ultimi anni ha spinto all'insù il processo di creazione di ricchezza. E di conseguenza gli incassi fiscali. Così, ad esempio, parlando dell'Irap il Lazio nel 2007 ne ha portata a casa quasi 5 miliardi di euro rispetto agli 8,4 della Lombardia. Ma ben distanti dai 3,3 del Veneto e dai 2,9 del Piemonte. In un capitolo Roma è addirittura più ricca, quello dell'accisa la tassa applicata sui carburanti, le cinque province laziali hanno generato, nel 2007, 336 milioni, quelle lombarde solo 315 milioni. Fin qui la fotografia dell'esistente. Nonostante i proclami dei neo governatori del Piemonte e del Veneto, Roberto Cota e Luca Zaia, di accelerare l'avvio del federalismo fiscale, solo Lombardia e Lazio hanno già una massa critica di risorse in grado di soddisfarne l'operatività. I dati elaborati dalla Corte dei Conti sfatano anche il mito della ricchezza generata dai consumi. E che arriva nelle casse regionali con una compartecipazione all'Iva generata sui territori. Ebbene anche in questo caso il Lazio non avrebbe problemi a garantirsi l'autosufficienza finanziaria. Nel 2007, applicando la legge del 2000, che fissa i criteri per dividere la torta, al Lazio sono arrivati 5,3 miliardi, alla Lombardia 9,5 miliardi. Solo 4,6 miliardi al Veneto e 4,2 al Piemonte. Infine a dispetto dell'epiteto Roma ladrona, la Capitale sarebbe tra le più generose anche in termini di solidarietà con le regioni più povere. Nel 2007 la Lombardia ha messo a disposizione 3,2 miliardi, Roma 1,5 miliardi. Una cifra che non copre la somma di Piemonte (306 milioni) e Veneto (789 milioni). Filippo Caleri

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