Il motore del Pil è l'agricoltura
Affermazionelaica di un Vescovo, che durante l'annuale Convegno di Confagricoltura, tenuto a Taormina nei giorni scorsi si riferiva al problema degli OGM. Al di là di ricordare l'intervento di numerosi oratori, illustri politici, banchieri e imprenditori agricoli, è emersa una cosa molto importante. Parlare di agricoltura non soltanto agli addetti ai lavori, membri del club, ma lanciare un manifesto chiaro rivolto a tutti. L'agricoltura, va detto con forza è attività economica di base. Ci si sta rendendo conto, anche per la grave crisi che ci ha colpito, che ci deve essere maggiore attenzione a problemi troppo spesso considerati marginali. Le confederazioni che raggruppano l'imprenditoria agricola devono parlare alla gente, non soltanto quella del club. L'agricoltura è sicuramente il settore più importante del processo produttivo economico. Il rilancio dell'agricoltura permetterà il superamento della crisi, soprattutto nel nostro Paese. Il rilancio non avrà bisogno di nuove leggi ma di deburocratizzazione. Si dovrà insegnare nelle scuole che una laurea in agricoltura non serve per diventare un contadino che zappa, ma un imprenditore. Una volta si diceva che quando riparte l'edilizia vengono toccati tutti i settori. Oggi, se riparte, l'agricoltura sarà il motore trainante. Agricoltura significa cibo, energia, turismo, cultura, passaggio generazionale. La burocrazia soffoca e scomunica. L'agricoltura che nasce dalla terra, ha bisogno di acqua, sole e "clima territoriale" che in Italia ce n'è tanto e di buono. Basta saperlo vendere.