Istat: la disoccupazione sale al 7,8% Nel 2009 1,9 milioni di senza lavoro
Aumenta l'esercito dei disoccupati. Nella media del 2009 sono 1.945.000, dato più alto dal 2004, ed il tasso di disoccupazione sale al 7,8% dal 6,7% del 2008. Lo rende noto l'Istat, spiegando che per il secondo anno consecutivo il numero dei disoccupati cresce in misura consistente. Nella media del 2009 le persone in cerca di occupazione aumentano, in confronto a un anno prima, del 15% (+253.000 unità). L'incremento interessa prevalentemente le regioni settentrionali (+181.000 unità) e dipende in misura significativa da quanti hanno perso il lavoro. Decisamente meno accentuata è la crescita della disoccupazione nelle regioni centrali (+60.000 unità) e soprattutto in quelle meridionali (+12.000 unità), dove si concentra esclusivamente nella componente maschile.Il tasso di disoccupazione sale al 7,8 per cento dal 6,7 per cento del 2008. La crescita riguarda entrambe le componenti di genere e soprattutto il Nord e il Centro. Il tasso di disoccupazione sale anche per la componente straniera, passando dall'8,5 per cento del 2008 all'11,2 per cento del 2009, a sintesi di un incremento particolarmente accentuato per gli uomini (dal 6,0 al 9,8 per cento) e di un aumento più contenuto per le donne (dall'11,9 al 13,0 per cento). Nella media del 2009 gli inattivi tra i 15 e i 64 anni aumentano su base annua del 2,3 per cento (+329.000 unità). La crescita della componente maschile (+170.000 unità) si concentra nel Nord-est e soprattutto nel Mezzogiorno;quella della componente femminile (+160.000 unità) interessa sia il Centro-nord sia il Mezzogiorno, che concorre per circa la metà all'incremento complessivo. Il tasso di inattività si attesta al 37,6 per cento, sei decimi di punto in più rispetto a un anno prima. L'indicatore cresce sia per gli uomini sia per le donne. Alla sostanziale stabilità del Centro si contrappone la crescita del Nord e soprattutto del Mezzogiorno. In tale area, il tasso di inattività raggiunge nella media 2009 il 33,7 per cento per gli uomini e il 63,9 per cento per le donne.