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Generali, rush finale Geronzi in pole position

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Perpresentare la lista dei candidati al cda del Leone c'è tempo in teoria sino al 6 aprile, ma l'obiettivo è di chiudere la partita entro il 2, prima delle festività pasquali. Un tempo stretto e con uno scenario ancora tutto aperto. Entro il prossimo week end si dovrà tenere il comitato nomine di Mediobanca, che sarà convocato appena si profilerà un accordo. Da domani partiranno altri colloqui e consultazioni per trovare la quadratura del cerchio. Quello di Cesare Geronzi, presidente di Mediobanca, è finora il nome in grado di coagulare il maggior numero di consensi ma tra manager e soci di Mediobanca si è fatta strada l'idea di un possibile passaggio dell'amministratore delegato di Generali, Giovanni Perissinotto, alla presidenza della compagnia. Una soluzione che risolverebbe il problema legato alla ricerca di un presidente anche per la banca milanese, azionista di riferimento di Trieste con una quota di circa il 14%. I soci francesi con in testa il finanziere bretone Vincent Bollorè e il franco tunisino Tarak Ben Ammar, Unicredit, i manager di Piazzetta Cuccia e anche lo stesso Geronzi sono chiamati a convergere su un presidente che offra garanzia di stabilità e di tutela dei complessi equilibri che regolano i rapporti sull'asse Milano-Trieste. I nomi in ballo sono anche quelli dell'attuale direttore generale Renato Pagliaro e del vicepresidente della banca di Piazza Cordusio, Fabrizio Palenzona. Due soluzioni diverse: la prima più conservativa, nel segno della continuità, che i soci francesi sembrano preferire; la seconda, considerata più audace, che avrebbe però il vantaggio di mettere d'accordo Geronzi e Profumo. Non trova riscontri l'ipotesi di una candidatura al vertice del Leone di Enrico Tomaso Cucchiani, membro del consiglio di gestione di Allianz con la responsabilità dei mercati assicurativi in Italia, Spagna, Portogallo, Turchia, Grecia e Sud America del gruppo tedesco.

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