I tedeschi contro Draghi vogliono scippare la Bce
La stampa tedesca è tornata a occuparsi dell'Italia. E questa volta non per ironizzare sulla vita privata del premier con la pruderie bacchettona di certi popoli nordici, ma per sbarrare la strada a un candidato «di razza», il Governatore della Banca d'Italia Mario Draghi, indicato da molti per la presidenza della Bce. I giornali d'oltralpe non sono mai morbidi quando si tratta di fare le pulci al sistema Italia ma diventano perfidi quando la posta in gioco è qualcosa di più del semplice gossip. In questo caso si tratta dell'ambita poltrona della Bce dove i tedeschi vorrebbero mettere l'attuale numero uno della Bundesbank Axel Weber. Il fuoco di sbarramento contro Draghi va avanti da mesi anche se la comunità finanziaria internazionale, ha più volte espresso apprezzamenti al candidato italiano. È filtrato anche che il ministero delle Finanze tedesco ha inviato una informativa ai suoi sherpa comunitari in cui chiede (è scritto nero su bianco) che «bisogna evitare che l'italiano arrivi alla presidenza della Bce». Lo scopo è di sostenere il candidato tedesco che dovrebbe succedere al francese Trichet. Ieri è partito all'attacco il tabloid Bild. Il tono è velenoso al limite dell'insulto. «Mario Draghi...questo italiano in nessun caso. Un italiano, ci mancava altro». E va avanti definendolo «un uomo della lira! Che era la moneta con un numero infinito di zeri». Il tabloid non sapendo da che parte attaccare il Governatore se la prende con «quel suo modo di vestire in modo elegante» col fatto che «è un sottile intellettuale romano». E siccome nel curriculum di Draghi è impossibile aprire una breccia, il Bild insinua un legame tra la sua presenza in Goldman Sachs e le operazioni con derivati realizzate dalla Grecia ignorando che qualche settimana fa la banca d'Italia ha precisato come «l'operazione con la Grecia è stata fatta prima dell'arrivo di Draghi in Goldman Sachs». Ergo: «Il Governatore non ha avuto nulla a che fare con le operazioni con la Grecia». Poi il giornale tedesco passa a esaltare Weber, «un uomo capace di dire di no quando i politici non vanno troppo per il sottile e vogliono aprire il rubinetto dei soldi». L'attacco dalla Germania segue di un giorno quello del Financial Times che aveva bocciato la candidatura di Geronzi al vertice delle Generali stendendo un red carpet ai francesi. L'asse franco-tedesco non è un mistero e verrebbe confermato dalla staffetta Trichet-Weber al vertice della Bce. Ma c'è dell'altro. I partner europei non si capacitano della forza reattiva dimostrata dall'Italia a fronte della crisi «nonostante» un premier bollato a suo tempo dall'Economist come «unfit a governare l'Italia». E deve aver dato non poco fastidio la critica di Draghi agli errori di quei Paesi, Gran Bretagna in testa, che hanno fondato le propie economie sulla finanza ad alta tossicità speculativa. A questo si aggiunge che Weber continuerebbe la politica finora perseguita dalla Bce di apprezzamento dell'euro che rientra nello spirito fobico tedesco verso l'inflazione ma che ha strangolato l'economia europea. Draghi porterebbe aria nuova e questo può dare fastidio.