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Il nucleare taglierà la bolletta

Entro il 2020 sarà in funzione la prima centrale nucleare italiana

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Nessuna deroga sui tempi. I lavori per la prima centrale nucleare cominceranno entro il 2013 per avere l'operatività entro il 2020. La conferma è venuta dal ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola che ha anche indicato nel giro di due settimane il varo dell'Agenzia per la sicurezza nucleare, a cui seguirà la nomina del collegio. Il 9 aprile poi Berlusconi incontrerà il presidente francese Sarkozy con un'agenda che prevede anche due accordi sul nucleare: uno fra la Sogin e l'omologa francese per una collaborazione nella gestione delle scorie, e una fra università dei due Paesi sulla formazione di tecnici e ingegneri nucleari. Ieri intanto è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale la legge con i criteri di localizzazione dei siti. Scajola, ieri a Parigi con l'ad di Enel, Fulvio Conti e il numero uno di Edison, Umberto Quadrino, per la Conferenza internazionale sull'accesso al nucleare civile, non sembra preoccupato dell'opposizione che è venuta dai territori dove, secondo alcune ipotesi, dovrebbero sorgere le centrali. «Ho raccontato ai colleghi francesi dei timori degli enti locali per la collocazione dei reattori nucleari, e loro mi hanno detto che anche qui all'inizio era così. Ma ora il meccanismo si è invertito, c'è la corsa per avere le centrali nucleari sul proprio territorio, perchè si è capito che portano vantaggi, ambientali ed economici, e posti di lavoro». Peraltro il nucleare è una scelta obbligata giacchè, ha detto Scajola, entro il 2020 il fabbisogno di energia sarà il 40% in più. Il ministro ha sottolineato che se ne avvantaggeranno sia i cittadini «che pagheranno meno per l'energia, sia gli enti locali, che avranno introiti supplementari per le proprie casse pubbliche». Conti ha posto l'accento sul fatto che i costi del nucleare «sono inferiori del 20% a quelli di altre fonti, come ad esempio il gas, e non influenzati dalla volatilità dei prezzi delle materie prime». Allo stesso tempo, il ritorno all'atomo non comporta alcun rischio per la sicurezza, ma le condizioni geografiche del nostro Paese impongono reattori grandi e potenti, come il francese Epr. Conti ha anche elogiato l'azione del governo che ha affermato il principio che il nucleare «non è un'onta, o un delitto, ma un'opportunità». Quadrino ha confermato l'interesse a essere della partita ricordando che Edf (che ha stretto un accordo con Enel) è azionista di Edison. Intanto continuano le polemiche e non solo da parte delle associazioni da sempre contrarie al nucleare. Il ministro dell'Agricoltura, Luca Zaia, candidato a governatore del Veneto, mette fuori la regione dalla lista dei siti che possono ospitare il nucleare: la presenza di insediamenti umani in Veneto mi trova contrario a dare un ok a questo tipo di progetto.

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