Dalla lotta all'evasione gli aiuti alle famiglie

Il ministro Giulio Tremonti punta sulle famiglie e sulle imprese e mette in cantiere aiuti concreti per sostenerle in attesa che la ripresa economica faccia la sua comparsa. Per le risorse asfittiche del bilancio dello stato non sembrano esserci particolari problemi. Il ministro dell'economia ha intenzione di non mollare la presa contro i furbetti dell'evasione fiscale soprattutto verso chi ha la residenza all'estero. Coloro che non hanno approfittato dell'ultima chanche offerta dallo scudo sarà sotto scacco. Questo almeno secondo le principali linee programmatiche delle politiche fiscali inserite nell'«Atto di indirizzo per il conseguimento degli obiettivi di politica fiscale per gli anni 2010-2012» che lo stesso Tremonti ha firmato. E nel quale sono indicati le categorie che riceveranno i maggiori vantaggi dal recupero delle risorse. Saranno «assicurate misure di sostegno alle famiglie, necessarie al proseguimento del mantenimento della capacità d'acquisto». Non solo. Il Tesoro evidenzia anche la necessità di sostenere la produttività del lavoro e di avere un «particolare riguardo all'imprenditoria giovanile e femminile». Saranno inoltre «valutate ulteriori misure» per semplificare gli adempimenti e per assicurare la liquidità alle imprese medie e piccole. Altro capitolo centrale è quello delle frodi Iva. Tra gli obiettivi definiti figura la «definizione di specifici piani operativi e di metodologie di prevenzione e contrasto dei fenomeni fraudolenti in materia di Iva nazionale e comunitaria». Infine il contrasto al gioco illecito. Mano dura dunque contro chi froda il fisco e sottrae risorse. Quelle sì necessarie anche ad altri provvedimenti come il rinnovo degli incentivi per la rottamazione. E che, più volte annunciato, non ha ancora visto luce. Ieri l'ennesimo rinvio al preconsiglio dei ministri per lasciare la decisione a Silvio Berlusconi. Nelle indicazioni arrivate dal ministero dell'Economia, le risorse inizialmente individuate in circa 300 milioni ln sarebbero scese a 200, interamente coperte dalle misure, messe a punto da Tremonti, che riguardano la lotta all'evasione fiscale, una stretta sui paradisi, la semplificazione del contenzioso e l'agevolazione della riscossione. Ogni decisione sui settori che beneficeranno degli incentivi sarebbe comunque rinviata a un decreto del Presidente del Consiglio, da varare su proposta del ministro dello Sviluppo Economico. Il braccio di ferro resta aperto.