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Unicredit accelera sulla superbanca

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Avantitutta con il progetto della superbanca. Il piano di riorganizzazione del gruppo UniCredit sarà esaminato nel consiglio d'amministrazione del 16 marzo e nel Comitato strategico che lo precede e che dovrebbe riunirsi martedì prossimo. All'ordine del giorno ci sono i risultati del 2009 con l'atteso ritorno del dividendo ma anche lo sviluppo della holding in «banca unica». L'obiettivo dell'operazione, con l'incorporazione delle banche controllate, UniCredit Banca, UniCredit Banca di Roma, Banco di Sicilia, UniCredit Private Banking e UniCredit Corporate Banking, è un maggiore aggancio al territorio, grazie all'accorciamento della catena di controllo e alla semplificazione dell'organizzazione. Dopo la strategia tutta volta all'internazionalizzazione, ora il gruppo di Piazza Cordusio vuole attrezzarsi per la più agguerrita concorrenza localista. Non solo. La struttura di Unicredit era diventata troppo articolata e poco rispondente alle esigenze della clientela, soprattutto di piccole e medie imprese alle prese con la crisi e ora con i piani di uscita dall'emergenza che richiedono risposte più veloci. Dal mondo imprenditoriale è diventata più pressante la richiesta alle banche di una maggiore vicinanza. Di qui l'istituzione, nel progetto di «banca unica», di aree territoriali con a capo sette presidenti che gestiranno il rapporto con le istituzioni e il territorio. Ce ne sarà uno anche per il Lazio. Sempre in funzione localista ci saranno tre divisioni: la ex retail che si chiamerà «famiglia e pmi», il corporate e il private banking. Ciascuna sarà guidata da un manager di rete. Il disegno complessivo trae fondamento dall'esperienza della fusione con Capitalia, avvenuta un paio di anni fa. Le banche controllate conserveranno i marchi, segno anche questo della volontà di mantenere le radici sul territorio. Il Comitato strategico farà quindi un check sullo stato di avanzamento dell'operazione che avrà il via libera nel prossimo cda. A novembre andrà a termine la fusione delle banche controllate e l'operatività della superbanca è stata confermata per gennaio 2011. Quanto ai conti del 2009, gli analisti indicano un risultato netto in calo a 1,32 miliardi di euro, con una forchetta compresa tra un minimo di 1,05 e un massimo di 1,64 miliardi. Le fondazioni bancarie, grandi azioniste della banca, si aspettano però il dividendo, che, secondo gli analisti, ci sarà e potrebbe superare i 2 centesimi di euro. L'ultima cedola staccata nel 2008 era di 0,2 euro.

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