Suez GdF tende la mano ad Acea L'arbitrato è lungo, meglio l'intesa
DaParigi arrivano segnali di pace all'indirizzo di Acea. Acqua sul fuoco dopo le polemiche seguite al cda che ha sancito di fatto la rottura tra l'utility capitolina e Suez Gaz de France sulla gestione societaria sottoscritta al tempo dalla giunta di Veltroni e rimessa in discussione con l'arrivo di Alemanno. «Le discussioni con Acea non si sono mai interrotte. L'arbitrato è un procedimento amministrativo lungo, che loro hanno cominciato, ma se si troverà un accordo non sarà portato a termine» ha dichiarato ieri l'amministratore delegato di Gdf-Suez Gerard Mestrallet durante la presentazione dei risultati annuali 2009, a proposito dei dissidi con l'azienda italiana. «La nostra volontà sarebbe di trovare un accordo» ha confermato poi a margine dell'evento, ricordando che l'arbitrato «richiede anni» per essere portato a termine». Un'apertura esplicita a Roma ma interpretata dagli osservatori consultati da Il Tempo come un segnale di debolezza da parte della multinazionale energetica che avrebbe preso conoscenza del fatto che i patti sottoscritti con l'azionista di maggioranza dell'utility sarebbero stati in parte violati. E questo darebbe ampi margini al Campidoglio di vincere con una certa facilità la controversia. Questo almeno il verdetto dato da tre consulenti indipendenti interpellati dai vertici di Piazzale Ostiense nei giorni scorsi Di qui la sensazione dei parigini di trovarsi in un ginepraio legale dal quale, alla fine, potrebbero uscire perdenti. E il tentativo di abbandonare il campo prima del tempo cercando di limitare i danni. A rafforzare questa tesi anche Jean-Francois Carriere, responsabile delle attività italiane per il gruppo francese secondo il quale «l'arbitrato è stato una scelta di Acea, interna ad Acea noi non abbiamo ancora ricevuto una citazione ufficiale. Certo, le discussioni richiedono sempre molto tempo, ma bisogna anche considerare che un procedimento arbitrale sarebbe negativo per l'immagine di entrambi. La questione non ci mette a disagio».