Tutte ammesse le 16 offerte per la privatizzazione di Tirrenia
I consiglieri di amministrazione della società del ministero dell'Economia, incaricata della gestione delle ex partecipazioni statali, però hanno effettuato la prima scrematura delle lettere arrivate il 16 febbraio scorso. E ammesso alla seconda fase tutte le richieste arrivate. Passano dunque alla qualificazione vera e propria i nomi già anticipati da Il Tempo e cioè Grimaldi, Grandi Navi Veloci, la Moby Lines di Vincenzo Onorato, la Snav di Gianluigi Aponte e la Corsica Ferries. Resta in pista anche la Cassa Depositi e Prestiti con il fondo di investimenti F2i guidato Vito Gamberale e quello di Mediterranea Holding di Navigazione, la newco costituita dalla Lauro Shipping dell'armatore napoletano Salvatore Lauro, dalla Regione Sicilia e dal fondo Cape. In gara restano anche i grandi fondi di investimento anglosassone tra i quali Cinven, Cvc, Carlyle e Oak. E le due società tra le quali una piccola Srl e una seconda non riconducibile ad alcun armatore. Su queste due si sono in particolare appuntati i rilievi della commissione che ha analizzato le documentazioni allegate alle manifestazioni. Per il cda di Fintecna, infatti, quella di ieri è stata una riunione dedicata all'analisi formale delle carte arrivate. Una scrematura rivolta a controllare la rispondenza dei documenti ai requisiti del bando, soprattutto in termini di solidità patrimoniale e di rispetto delle richieste. Nessuna bocciatura dunque per ora. Anche i piccolini hanno convinto la commissione d'esame. C'è da dire però che quanto richiesto dal bando di gara in realtà consentiva di far passare senza problemi i grandi gruppi che si sono fatti avanti. I requisiti patrimoniali prevedono, infatti, solo a titolo di esempio la dimostrazione di un patrimonio di 10 milioni di euro. Una piccola cifra se raffrontata con bilanci degli armatori e dei fondi in lizza. Finora la cordata più pubblicizzata è stata quella della «Mediterranea holding navigazione», società che tra gli azionisti, oltre alla Regione Sicilia, ha il fondo Cape, il greco Costantino Tomasos con la sua Ttt-lines, l'armatore veneto Giovanni Visentini, e il campano Salvatore Lauro. Si tratta di un gruppo aperto. Il governatore Lombardo non ha escluso che anche imprenditori siciliani possano entrare nella società.