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Terna dà una mano alla ripresa

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Flavio Cattaneo

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Terna, il proprietario e gestore della rete elettrica nazionale. punta a dare il suo contributo alla ripresa economica. E mette sul piatto investimenti per 4,3 miliardi di euro nei prossimi cinque anni concentrati in particolare nel Mezzogiorno e sullo sviluppo delle energie rinnovabili. Un volano importante per ridare fiato al mercato nazionale che ancora fa registrare la frenata dei consumi elettrici. Secondo l'ad Flavio Cattaneo «ci potrebbero volere da 3 a 5 anni per ritornare ai livelli del 2007». Il progetto e i fondi a disposizione sono stati spiegati ieri nel corso della presentazione del piano strategico 2010-2014. Due gli assi di sviluppo il primo è il Sud sul quale saranno concentrati più dei due terzi degli investimenti in sviluppo (77% sul totale). Oltre che sull'Italia meridionale, Terna nei prossimi anni punta sulle energie rinnovabili. Solo al fotovoltaico sono stati riservati 300 milioni. Nel piano, invece, non si parla di nucleare. A riguardo Cattaneo, ha precisato: «non è stato ancora incluso, ma lo sarà il prossimo anno», questo perché «non si conoscono le localizzazioni» e, quindi, non si sa se bisogna «rafforzare le reti esistenti o costruirne di nuove». Intanto, con un budget 4,3 miliardi, aumentato di 900 milioni rispetto al piano dell'anno scorso, Cattaneo stima di poter dare lavoro a «200 aziende e 10 mila addetti». La nota dolente rimane ancora quella dei consumi elettrici, secondo l'ad infatti si impiegheranno «dai 3 ai 5 anni» per tornare ai valori pre-crisi: nonostante a gennaio siano rimasti stabili, si sconterà ancora per lungo tempo il tonfo registrato nel 2009 (-6,7%). Un altro fronte critico è quello delle autorizzazioni per gli investimenti, su cui ha ammonito Cattaneo è «necessario accelerare», lamentando rallentamenti dovuti a divieti locali. Sulla stessa linea il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola: «Mi auguro che le amministrazioni statali, le regioni e gli enti locali facciano fino in fondo la propria parte accelerando al massimo le autorizzazioni». Per il ministro, infatti, i progetti di Terna sono un «importante segnale di ripresa», e quindi occorre passare al più presto dalla carta alla realtà.

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