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L'economia riparte dando fiducia a chi fa impresa

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DagliUsa arrivano segnali sul ritorno alla fiducia del consumatori che hanno ricominciato a comprare. Il dollaro dà segnali di ripresa guadagnando sull'euro che viene comunque definito una moneta forte. La Cina vuole raffreddare il corso della economia domestica togliendo liquidità dal mercato imponendo alle banche di alzare la riserva obbligatoria. Cioè verrà congelato il 16,5% dei loro depositi presso la Banca Centrale. La Grecia, che ha i conti pubblici sbalestrati, sperava dalla Europa maggiore concretezza negli aiuti e non una generica promessa di intervento in caso di difficoltà. Il Governatore Draghi, nel suo intervento a Napoli al Congresso degli Analisti Finanziari, ha affermato: «Stiamo uscendo dalla crisi con un tasso di crescita troppo basso, ai minimi in Europa» e «la quota di popolazione potenzialmente attiva, al momento, forzatamente inoperosa è elevata e crescente». Come dire che c'è troppa disoccupazione. Il quadro è complesso e abbastanza contraddittorio. Il cittadino medio si interroga sul futuro. Dobbiamo consumare, dobbiamo risparmiare, riusciremo a lavorare? Non servono le oche del Campidoglio per svegliare le guardie. Occorre concretezza politica; dare aria a chi vuole intraprendere. Ricreare la fiducia elemento base per la ripresa. C'è troppo rumore attorno al silenzio assordante di una comune condivisione per il rilancio della nostra economia.

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