Fiat fa rinascere Cassino
Una nuova vita per lo stabilimento Fiat di Cassino. Con un aumento della produzione già programmato. Il mantenimento dei livelli occupazionali e un investimento in tecnologia per 250 milioni di euro in cinque anni. Un impegno finanziario tale da trasformare l'impianto in provincia di Frosinone in uno dei più avanzati della Fiat. Non è la pia illusione dei tanti operai del frusinate che temono un ridimensionamento dei loro spazi lavorativi ma il programma che il Lingotto ha nel cassetto per il sito industriale e che il Tempo è in grado di anticipare. In particolare i dirigenti torinesi avrebbero pianificato un aumento della produzione di vetture che, dalle 108 mila del 2009, dovrebbe passare alle 135 mila unità nel 2011. Un incremento consistente, superiore al 20%, e che dovrebbe garantire, secondo i manager, non solo il mantenimento degli attuali livelli di occupati ma anche l'applicazione del turn-over. Ogni persona in uscita dall'organigramma aziendale per anzianità o altre cause dovrebbe, dunque, essere sostituita da un nuovo occupato. La pianta aziendale che oggi conta 5 mila unità resterebbe dunque tale per lungo tempo. La carta che Torino vuole giocare per mantenere le promesse sul futuro produttivo di Cassino è, in particolare, la tecnologia. Sulle linee di produzione saranno investite risorse importanti circa 50 milioni di euro all'anno per cinque anni. L'obiettivo da raggiungere sarà quello di dotare le linee di fabbricazione di sistemi d'avanguardia. Uno tra i tanti è l'introduzione di laser appositamente progettati per la fabbricazione di scocche e componenti con difetti zero. Non solo. Cambierà anche il tipo di macchine che usciranno dallo stabilimento e dunque alle attuali Bravo e Croma, saranno affiancate anche la nuova Giulietta e in prospettiva la Nuova Panda che, secondo le indiscrezioni, dovrebbe essere un'auto completamente nuova nella sua concezione. Insomma un impianto che competerà ad armi pari con quelli che il Lingotto sta già rinforzando nel mondo per produrre le sue auto. Giusto ieri l'ad Marchionne ha detto che «La 500 in Usa e in Canada è un sogno che diventa realtà», in quanto segna il ritorno di Fiat negli Usa dopo 25 anni di assenza. La piccola utilitaria sarà prodotta infatti nello stabilimento messicano di Toluca. Sul questo punto Il Tempo ha chiesto un giudizio a Pierluigi Borghini, presidente della Consulta della attività produttive del Pdl che ha detto che «l'impegno più importante che Torino deve garantire è quello di mantenere il cervello in Italia». Su Termini Imerese ha aggiunto: «Speriamo sia stato solo un incidente di percorso in un processo di razionalizzazione necessario. La vicenda ha, però, dato il via all'impostazione di una politica industriale nazionale».