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Lo Stato può spendere per creare ricchezza

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Cala,di conseguenza, la capacità di acquisto perché il denaro vale meno. L'inflazione però favorisce chi ha debiti e gli Stati, la storia insegna, hanno molto spesso diminuito il loro indebitamento stampando moneta che circola in maggiore quantità. L'inflazione è un morbo che incide sulla salute economica che, malata, modifica anche gli assetti politici dando spazio a regimi autoritari. Basti ricordare l'avvento al potere di Hitler preso democraticamente e successivamente diventato assoluto. La conquista fu favorita dalla disastrata economia tedesca, nella quale la gente per fare la spesa usciva con la valigia piena di denaro che il giorno dopo valeva molto meno. Non ritengo che oggi si possano verificare situazioni analoghe. Preoccupa però il debito pubblico degli Stati e nell'occhio del ciclone sono quei paesi dell'area Euro denominati pigs (maiali in inglese). Portogallo, Irlanda, Grecia e Spagna la cui crisi potrebbe causare gravi danni all'Ue. Bene ha fatto Tremonti a tenere duro sul debito pubblico. Nei periodi di crisi va usata con molta attenzione la politica del deficit-spending cioè l'aumento del debito che può dare un pò di fiato. Lo Stato non solo non può spendere all'infinito ma deve spendere per investire. Cioè per produrre ricchezza, obiettivo imperativo, nello interesse dei cittadini a loro volta virtuosi risparmiatori.

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