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Nel 2010 lo Stato costerà 92 miliardi La metà va all'Istruzione

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È quanto risulta dal documento per il 2010 «presentato» e diffuso ieri dalla Ragioneria Generale dello Stato. L'amministrazione centrale che presenta i maggiori costi è il ministero dell'Istruzione, che con i suoi 43,9 miliardi di euro, assorbe quasi la metà (il 47,7% ) dell'intero budget statale. Ma la «missione» relativa all'istruzione scolastica, che va dall'istruzione prescolastica e scuola primaria fino ai corsi di formazione per il lavoro, in un anno ha perso quasi un miliardo di euro, passando dai 44,3 miliardi del 2009 ai 43,4 mld del Budget previsto per il 2010 (-2%). Al secondo posto, per costi, è la Difesa (19,9 miliardi che rappresentano il 21,6% del budget). Agli ultimi posti figurano invece il ministero dell'Ambiente (143 milioni) e il ministero dello Sviluppo economico (243 mln). Meno risorse al sistema dei trasporti e alle infrastrutture, aumento delle risorse invece per il comparto energia, con la voce per «nucleare, elettrico ed energie rinnovabili» che vede addirittura, dal 2009 e il 2010, quasi un raddoppio dei fondi a diposizione (+92,8%). Vedono un aumento degli stanziamenti (+31,1%) anche la ricerca e l'innovazione, la tutela della salute (+4,6%), la valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici (+3,4%). In calo la «posta» a bilancio per le relazioni finanziarie con le autonomie territoriali (-2,2%). Lo Stato tira poi la cinghia su tutte quelle spese che riguardano le stesse amministrazioni (-38,5%). Il costo del personale pubblico, tra retribuzioni e altre uscite, ammonta 79,9 miliardi di euro.

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