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«Italia e Francia insieme per stile»

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ClaudioLo Tufo Per Alain Crevet, Presidente di S.T.Dupont, l'Italia è molto più che una fabbrica di ottima pelletteria, ma un vero partner di stile. In occasione dell'apertura della nuova boutique di S.T.Dupont, in Via Borgognona a Roma, le parole di Crevet assumono maggiore enfasi: «I marchi a noi concorrenti sono legati in maniera imprescindibile al loro territorio di origine, noi crediamo profondamente nella fusione tra la Francia nostra terra d'origine e il Belpaese». Quindi Roma? «Era naturale scegliere la Capitale. Abbiamo una nostra boutique in ogni Paese e quindi era doveroso aprirla anche a Roma». I numeri vi danno ragione? «Il nostro fatturato si aggira intorno ai sessantamilioni di euro, il 2009 non ha subito né rialzi né flessioni. Questo è significativo in un periodo di crisi come questo, perché dimostra la nostra stabilità». È alla guida di S.T.Dupont dal 2006 che cos'è cambiato con il suo arrivo? «Dal primo momento ho ritenuto che la strada da intraprendere fosse quella di puntare sulla storia del marchio. Dupont è sinonimo di classe e i nostri oggetti sono diventati fedeli compagni di grandi della storia. Era chiaro che tutto questo dovesse diventare il nostro cavallo di battaglia, affiancato, ovviamente, dall'innovazione sia dal punto di vista tecnologico sia per quanto riguarda i materiali». Ma l'innovazione tecnologica non rischia di danneggiare lo stile? «Trovare un equilibrio tra classe e tecnologia è terribilmente difficile, ma non impossibile. Dove l'avvento di nuovi materiali stravolge il prodotto, cerchiamo di compensare con la manifattura di alto artigianato. Inoltre, ci sono le nostre linee permanenti che richiamano alla classicità del nostro marchio». Accendini, penne, pelletteria, chi vince nella battaglia del marketing? «Siamo riconosciuti in tutto il mondo per gli oggetti da fumo, un mercato che dominiamo per il settanta per cento, quindi è necessario difenderlo ed essere consapevoli della sua importanza, ma il prodotto sul quale spingeremo il piede sull'acceleratore sara: le penne di lusso». Cosa vi aspettate dai mercati emergenti? «Ovviamente il nostro sguardo è teso ad oriente, ma voglio precisare che già quindici anni fa' il trenta per cento del nostro fatturato veniva da quell'area giografica. Nel 2010 ci concentreremo sulla Russia, un mercato dal quale ci aspettiamo molto». È vero che state per introdurre sul mercato una linea femminile? «Sì, a settembre arriverà "Liberté", che vuole essere un prodotto di classe dedicato alle donne. Il mondo femminile è un mercato sul quale stiamo lavorando intensamente. Inoltre, la nostra attenzione si sta concentrando molto sui giovani, con linee meno costose e più accattivanti, ovviamente sempre in stile S.T.Dupont».

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