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Schifani: senza lavoro niente incentivi Marchionne: Termini Imerese chiuderà

Lo stabilimento Fiat Mirafiori

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Chiusura scellerata. Il presidente del Senato Renato Schifani replica all'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, che ha ribadito la decisione della sua azienda di chiudere lo stabilimento Termini Imerese. "Mi auguro - dice, a margine del suo intervento a un convegno della Fondazione sussidiarietà - che questo fatto scellerato non accada.  Termini Imerese è un polo industriale strategico per il Mezzogiorno, che non può consentirsi questa grande battuta d'arresto. Mi auguro fortemente che qualcuno ci ripensi". "Occorre fermare - ha sottolineato il presidente del Senato - la logica degli incentivi se non è seguita da una attenta e forte politica delle imprese che esalti e tuteli l'occupazione. Gli aiuti dello Stato vanno erogati solo se le aziende rispettano questo preciso dovere etico".   Termini non sta in piedi - Gli incentivi auto? "Prima o poi vanno eliminati". Parola dell'ad di Fiat Sergio Marchionne che in un'intervista a "La Stampa", si dichiara "agnostico" sulle misure a sostegno del mercato dell'auto che l'esecutivo si accinge a varare. "Il Governo faccia la sua scelta - dice Marchionne - e noi la accetteremo senza drammi. Ma abbiamo bisogno di uscire dall'incertezza, poi saremo in grado di gestire il mercato e la situazione qualunque essa sia". Il top manager parla anche della questione di Termini Imerese: "La decisione di smettere di produrre è stata presa, ma siamo pronti a fare la nostra parte, a farci carico, assieme al governo, dei costi sociali di questa scelta". "Non possiamo più permetterci di tenere aperto un impianto - continua Marchionne -  che da troppi anni funziona in perdita. Produrre un auto lì costa fino a mille euro in piu' e piu' ne facciamo e più perdiamo. Non è in grado di stare in piedi". Quindi, Marchionne assicura di cercare il dialogo e chiede di "mettere da parte la dietrologia: nella decisione di fermare le fabbriche per due settimane - precisa - non c'è nessuna provocazione e nessun ricatto". Gli incentivi saranno eliminati prima o poi - Tornando al tema degli incentivi, l'ad del Lingotto osserva che "capisco che prima o poi debbano essere eliminati per tornare a un mercato normale. Protrarli troppo a lungo sarebbe un danno che pagheremmo con minori vendite nei prossimi anni. Fisiologico che - prosegue - si vada verso una normalizzazione del mercato, che ci permetterà di fare piani di lungo periodo non legati agli incentivi". Schifani: la Fiat ne ha beneficiato per decenni - Quanto alle dichiarazioni del numero uno Fiat il presidente Schifani ha commentato dicendo che "spiace che queste parole vengano da chi conduce un'azienda che nei decenni scorsi è stata fortemente sostenuta dallo Stato per mantenere i livelli occupazionali". A giudizio della seconda carica dello Stato  "occorre guardare con una strategia complessiva quelli che sono i problemi della produzione italiana, lo sta facendo il Governo e ritengo che anche la Fiat debba guardare all'interesse etico-sociale della produzione e del lavoro". "Occorre fare squadra - prosegue Schifani - fare sistema tra il mondo della produzione e il mondo delle istituzioni.    

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