Tremonti all'attacco delle banche
Il ministro Tremonti torna a menare fendenti contro le banche. Colpevoli, secondo il responsabile di Via XX settembre, di fare un altro mestiere rispetto alla loro missione: finanziare l’economia reale. «L’impressione è che i banchieri, sia in vacanza sia al lavoro sia locali sia centrali, facciano qualcosa che non è il loro mestiere e che i governi non facciano quello che è nel loro dovere». Un Tremonti così duro contro il credito non si sentiva da tempo. Negli ultimi mesi si era affermata un sorta di pax con le banche italiane. Ma il clima che si è respirato a Davos con le autorità nazionali determinate a mettere regole precise all'attività delle banche lo ha certamente motivato a rialzare la trincea. Tremonti si è, infatti, soffermato sul piano Obama per regolare il settore bancario sottolineando che prima «ha avuto un approccio abbastanza soft e poi, con il discorso all'Unione, ha modificato il piano iniziale con un approccio hard». «È difficile pensare - ha sostenuto - che la prossima crisi si eviti con la tecnica». Intanto anche nella crisi più nera, che continua a falcidiare posti di lavoro e a tagliare i redditi dei lavoratori, arrivano segnali, piccoli, ma in grado di spargere semi di ottimismo. Così ieri l'Istat ha confermato che le retribuzioni nel 2009 sono cresciute più dei prezzi al consumo, anche grazie al rinnovo di gran parte degli accordi scaduti, alcuni dei quali con il nuovo modello contrattuale. Secondo i dati diffusi dall'Istituto di statistica le retribuzioni contrattuali orarie nell'anno sono aumentate del 3% rispetto al 2008, meno del 3,5% registrato nell'anno precedente, ma molto più velocemente dell'inflazione che si è attestata allo 0,8%. Molti, soprattutto quelli messi in cassaintegrazione, non lo avranno sentito, ma per chi il posto di lavoro lo ha salvaguardato la notizia dà conforto. Lo stesso che avranno sentito al ministero del Tesoro dopo i dati sulle entrate fiscali di gennaio. La novità è infatti nessun fabbisogno a gennaio. Anzi: un avanzo di cassa di 4,2 miliardi che dipende - spiega il Tesoro - principalmente dall'incremento del gettito tributario, da sempre un buon indicatore dell'andamento dell'economia. Il dato arriva proprio mentre l'Agenzia delle Entrate rende noto ufficialmente le prime elaborazioni sulle dichiarazioni 2009, che segnano come, anche nel 2008, il gettito è cresciuto grazie anche ad un aumento del 3,07% (+570 euro in media) dei redditi dichiarati dagli italiani: dai 18.540 euro del 2007 ai 19.110 euro del 2008. Infine da ieri è operativa la moratoria per la famiglie in difficoltà nel pagare le rate dei mutui. Altro ossigeno che può rianimare i redditi delle famiglie.