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Fmi, Italia fuori dalla crisi nel 2010

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Il rapporto del Fondo Monetario Internazionale

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Il Fondo monetario internazionale rivede al rialzo le stime sulla crescita dell'Italia nei prossimi anni. Le previsioni indicano un aumento del pil dell'1% nel 2010 (in precedenza era dello 0,8%) e dell'1,3% nel 2011 (+0,6%). La crescita delle economie avanzate dovrebbe aumentare del 2,1% (+0,8%) quest'anno e del 2,4% (-0,1%) il prossimo. Per gli Stati Uniti si prevede una crescita rispettivamente del 2,7% (+1,2%) e del 2,4% (-0,4%). L'Eurozona dovrà invece accontentarsi di un +1% (+0,7%) nel 2010 e di un +1,6% (+0,3%). A fare da traino dello sviluppo mondiale saranno i Paesi emergenti. La Cina, innanzitutto (+10% nel 2010 e +9,7% nel 2011), ma anche l'India (+7,7% nel 2010 e +7,8% nel 2011). Le previsioni per l'Italia suonano come una promozione a pieni voti dell'operato del governo e una conferma di quanto già detto dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti. Gli economisti di Washington però invitano a non lanciarsi in facili entusiasmi. Nel nostro Paese la ripresa globale è partita prima e più forte del previsto ma, avvertono, sarà lenta rispetto alle precedenti esperienze e soprattutto procederà a velocità e intensità diverse nelle diverse regioni. Non solo. Washington sostiene che siccome la crisi non è ancora superata del tutto, «ci sono significativi rischi che le prospettive volgano verso il basso». Uno dei pericoli è «l'uscita prematura dalle politiche di sostegno». Il capo economista del Fondo monetario, Olivier Blanchard, afferma che «è ancora troppo presto per ritirare le misure di stimolo fiscale anti crisi». E questo perchè c'è un grande macigno sulla strada della ripresa: il tasso di disoccupazione che si manterrà alto per qualche anno ancora. L'inflazione invece resterà bassa. La Banca d'Italia è ancora più cauta. Il Governatore Mario Draghi parlando nel corso della riunione con i vertici dei sei principali gruppi bancari e dell'Abi, ha sottolineato che i segnali di ripresa sono ancora fragili e differenti tra i diversi settori dell'economia e quindi la domanda di credito rimane debole. In serata Draghi ha incontrato Berlusconi a Palazzo Grazioli per fare il punto sullo stato della crisi. Un giro d'orizzonte che potrebbe preludere ad alcuni interventi che il governo intende prendere a breve per il rilancio dell'economia.

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