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La riforma fiscale è condizionata dal debito pubblico che crebbe notevolmente negli anni '80 nonostante l'inflazione selvaggia che è una odiosa tassa a carico dei cittadini meno abbienti.

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L'inflazionedi quel periodo passò inosservata quasi desse benefici. Alcuni generi alimentari di prima necessità erano a prezzi politici, propensione al risparmio incentivata da tassi a due cifre. I governi, tassarono, aumentando il debito, le generazioni future. Vennero introdotte a macchia di leopardo, tasse di tutti i tipi che crearono la foresta di Robin Hood pullulata da fantasmi. I fantasmi erano le 100 tasse che gli italiani pagavano anche quando evadevano. L'economia si resse sul lavoro nero e su quello familiare sottopagato. Lo scenario futuro vedrà la riforma sul federalismo e sulla semplificazione del sistema burocratico. La riforma fiscale è un provvedimento complesso che va introdotto con attenzione. Perché la tassa rappresenta, il freno o la benzina della economia. Intanto si cominci ad educare la gente. Non si deve sprecare nulla; la luce accesa inutilmente è spreco. Troppe leggi e controlli inutili con variabili complesse costano. In Italia il debito pubblico è bilanciato dal risparmio interno. Gli Usa una volta grande mercato avevano debito privato e risparmio pubblico. Ora hanno solo debiti con un dollaro che rende costosi i manufatti importati. La riforma fiscale inizia con la lotta agli sprechi e con la semplificazione. Ne beneficerà l'economia che finanzierà una riforma fiscale basata sulla semplicità.

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