Bollette bloccate per piccole aziende
i.È una delle ipotesi a cui lavorano i tecnici del ministero dello Sviluppo economico alle prese con il decreto legge che rinnoverà la rottamazione delle auto anche nel 2010. E soprattutto inserirà norme per sostenere il rilancio dell'economia non ancora pienamente scontato dalle aziende. Il via libera al testo dovrebbe arrivare la prima settimana di febbraio, Una data legata agli sviluppi del tavolo che il ministro Claudio Scajola ha aperto con la Fiat sulle sorti dello stabilimento di Termini Imerese. Ancora però da definire la platea degli interventi: tra le novità allo studio ci sarebbe anche l'avvio della borsa del gas. Uno dei nodi irrisolti resta però la dotazione finanziaria. Scajola ha comunque annunciato che nel complesso si «tratterà di una cifra simile» a quella che è stata stanziata lo scorso anno e che è stata pari a 1,2 miliardi. Il punto chiave e al centro di un confronto con il ministero dell'Economia sono comunque i fondi da reperire per garantire tale finanziamento: il Tesoro infatti, secondo quanto si apprende, non sarebbe disponibile a mettere sul tavolo più di 300 milioni di euro e dunque il resto dovrebbe essere ricavato tra le pieghe del bilancio dello Sviluppo Economico. Ragion per cui anche la misura che prevede la dilazione dei pagamenti delle bollette potrebbe avere vita difficile dati gli alti costi previsti. Altra questione è il merito degli interventi. Alcuni nel Pdl, soprattutto fra i parlamentari siciliani, non hanno nascosto più di qualche perplessità di fronte all'ipotesi di doversi trovare in Aula a sostenere un decreto che stanzia incentivi per il settore auto mentre le cronache registrano la chiusura di Termini Imerese. Dubbi che, si dicono convinti a Via Veneto, sono destinati a essere superati perché il livello occupazionale sarà mantenuto inalterato, a prescindere dalla destinazione d'uso dello stabilimento e che comunque non si esclude possa rimanere all'interno del settore «automotive». Nonostante sempre il ministro Scajola abbia affermato che ancora non si sia sciolta la riserva circa lo strumento legislativo da utilizzare per rifinanziare i bonus auto la strada che a ora sembra più percorribile è quella di un decreto legge ad hoc ma di più ampio respiro rispetto lo scorso anno. Oltre ad alcune misure definite di manutenzione fiscale, tra cui potrebbero anche rientrare gli sgravi per banche che hanno sottoscritto la moratoria per le pmi, l'elenco degli interventi infatti prevede incentivi per il settore auto ridisegnati secondo una sorta di'exit strategy', ma anche per il settore degli elettrodomestici, comprese le cucine, e del mobile. Questi ultimi a differenza dello scorso anno non sarebbero vincolati alle ristrutturazioni