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Lotta dura ai finti invalidi

Un disabile su una sedia a rotelle

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Tempi duri per i falsi invalidi che chiedono all'Inps assegni e vitalizi per patologie cliniche inesistenti. L'Istituto guidato da Antonio Mastrapasqua grazie alla mini riforma approvata dal Governi che consente un controllo più accurato delll'iter delle richieste ha un animo di scovare altre migliaia di furbetti dell'assegno di invalidità. E che solo nel 2009 sono stati più di 20 mila. Dopo i nuovi casi di truffa scovati con i falsi pazzi e falsi ciechi, quest'anno potrebbe portare finalmente una inversione di tendenza sui fenomeni di abuso grazie anche al programma deciso in Finanziaria di 100 mila verifiche aggiuntive al normale programma di controlli. Programma che, a sua volta, subirà una radicale modifica con il passaggio dei controlli sotto la vigile sorveglianza Inps. Mastrapasqua ha infatti lamentato la scarsa collaborazione delle Asl nelle attività di controllo. Per le verifiche straordinarie sui casi di invalidità civile l'Inps ha ricevuto dalle Asl solo il 9% dei fascicoli sanitari richiesti: questo significa che «nel 91% di casi abbiamo chiamato a visita soggetti che ci risultano percettori di sussidi, ma delle loro patologie non abbiamo nessuna cognizione. Così succede - ha spiegato Mastrapasqua - che circa un quarto dei controlli che abbiamo condotto hanno avuto per oggetto persone che non avrebbero dovuto più essere visitate, poichè affette da menomazioni definitive». Nonostante il 25% dei controlli sia risultato quindi inutile, in ogni caso è aumentata la percentuale dei casi soggetti a revoca dell'indennità: il tasso è salito al 15% dal precedente 11%. Gli assegni revocati sono stati nel 2009 ben oltre 20 mila e, dal computo finale mancano altre 20 mila persone, che sono sono state convocate a visita ma non hanno risposto al primo invito e per le quali la revoca potrebbe scattare dopo l'assenza alla seconda convocazione. «Da questi dati si comprende quanto importante sia la riforma dell'invalidità civile partita a gennaio» spiega Mastrapasqua ricordando la nuova normativa che affida all'Inps l'accertamento definitivo sulla situazione di salute di chi chiede l'indennità e impone di integrare le Commissioni mediche delle Asl con un medico dell'Istituto. La legge prevede che l'Inps accerti anche «la permanenza dei requisiti sanitari» di quanti già hanno la pensione. Le domande devono da quest'anno essere presentate direttamente all'Inps «complete della certificazione medica attestante la natura delle infermità invalidanti» che le trasmetterà per via telematica alle Asl.

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