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Tata pronto a crescere in Italia: investimenti in Fiat e turismo

Ratan Tata e Claudio Scajola

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Un alleato strategico pronto anche a nuovi investimenti in Italia. Ratan Tata, presidente dell'omonimo gruppo indiano partner della Fiat, (nella foto alla sinistra del ministro Scajola) ha appena ricevuto uno dei massimi riconoscimenti italiani nel campo dell'imprenditoria, l'Onorificenza al merito. E al ministro per lo Sviluppo economico Claudio Scajola, che gliela ha consegnata ieri mattina a Mumbai, ha confermato il suo interesse verso il mercato dell'auto del nostro Paese. Ma non solo. Perché nelle mire strategiche del patron della più grossa casa automobilistica indiana - che possiede anche diversi alberghi tra cui il Taj Mahal, uno dei più lussuosi di Mumbai, colpito l'anno scorso dalla catena di attentati che ha sconvolto l'India - c'è anche il turismo. «Il rapporto tra Fiat e Tata è forte e in crescita - ha spiegato - la nostra collaborazione si sta allargando ad altri modelli e siamo disponibili a lavorare con la casa torinese su ogni piattaforma e prodotto, visto anche che il numero delle auto Fiat vendute in India è in aumento. Con l'Italia vi sono molte complementarietà e insieme possiamo diventare molto forti». Per quanto riguarda il progetto di commercializzazione della Tata Nano, il presidente del gruppo non si è risparmiato una frecciata, bonaria, a Marchionne: «Ne abbiamo parlato con il ministro Scajola ma in questo momento Marchionne è molto impegnato con Chrysler». «Però - ha aggiunto - noi siamo sempre disponibili a lavorare con Fiat su ogni piattaforma e prodotto». «Termini Imerese? - ha concluso prima di ricevere l'onorificenza del governo italiano - Non so nulla di questo». «Abbiamo discusso dei possibili settori di cooperazione, dall'auto al turismo - ha replicato il ministro Scajola - Tata è molto interessato a un'espansione turistica in gruppi alberghieri». Di obiettivi più precisi ancora, però, non se ne parla. «Abbiamo parlato di scenari - ha concluso il responsabile dello Sviluppo economico - non siamo entrati nel merito». L'interesse del magnate indiano verso la Fiat è strategico, soprattutto per quello che riguarda il segmento delle piccole auto, dopo che Suzuki ha stretto un accordo con Volkswagen. E alla casa torinese in questo momento può far comodo un alleato pronto a investire in Italia. Senza contare le potenzialità di un paese come l'India in costante crescita economica. Su una popolazione che sfiora il miliardo e 200 milioni, la classe media, quella che sta «imparando» a spendere e sulla quale può puntare il mercato, è di circa 300 milioni di persone. «Tata un uomo intelligente e preparato, conosce benissimo i problemi italiani - ha concluso il ministro Scajola - ha una visione ampia delle cose. E soprattutto è il simbolo di un'imprenditoria che vuole crescere. In un Paese come il nostro, nel quale gli investitori esteri fanno fatica ad arrivare per colpa di una burocrazia ancora eccessiva, noi non dobbiamo chiudere la porta in faccia a nessuno».  

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