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Nell'Ue c'è la crescita

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L'economiadi Eurolandia si è rimessa in moto. E a giudizio dell'Ocse l'Italia è tra i paesi che cresce più della media europea. A confermare i segnali positivi rilevati da Eurostat, l'ufficio europeo di statistica, che per il terzo trimestre 2009 indica un Pil in crescita dello 0,4%, arriva il superindice dell'area Ocse, che a novembre mostra una ripresa ancora più forte di quella di ottobre. La svolta, stando ai numeri, è quindi davvero arrivata. Il Pil dei sedici Paesi della zona dell'euro, in luglio-agosto e settembre, ha riacquistato il segno più dopo 15 mesi di caduta libera, mentre il rapporto dell'organizzazione parigina, che allarga l'indagine anche a Paesi extra Ue, per novembre sottolinea che «gli indicatori mostrano un segno di ripresa ancora più forte di quello dei mesi precedenti». Il superindice Ocse sale di un punto rispetto a ottobre e di 8,2 sul novembre 2008 portandosi a 102,3. Per la sola area dell'euro l'indicatore a novembre ha visto un'impennata di 1,1 punti e di 10,9 su base annua. Buona la performance dell'Italia dove il Pil, con uno 0,6%, cresce più della media europea. Anche l'Ocse registra per il nostro Paese un rialzo del superindice di 0,9 punti rispetto al mese precedente e di 13,8 punti su base annua, «con prospettive di espansione», puntualizza il rapporto. Va bene anche la Germania, così come la Francia, mentre arrancano ancora Spagna e Gran Bretagna dove il Pil del terzo trimestre 2009 ha evidenziato di nuovo un segno negativo. A trainare l'economia, spiega l'ufficio europeo di statistica, sono state soprattutto le esportazioni, nella zona dell'euro cresciute del 3,1% nel terzo trimestre, dopo un meno 1,2%. Anche se nel corso del 2009 la Germania è stata superata dalla Cina quale primo esportatore al mondo. Continuano, al contrario, a segnare il passo i consumi delle famiglie, a testimonianza del fatto che la ripresa dell'economia è ancora lontana da far sentire i suoi effetti positivi anche dal punto di vista sociale ed occupazionale. Così se il 31% degli italiani intravede una uscita dalla crisi economica entro il 2010. Sono di più i pessimisti, il 36%, che non credono nella ripresa prima del 2011 o anche del 2012. I consumi delle famiglie, però, tengono: gli ultimi dati, relativi a novembre, registrano il secondo aumento dopo l'inversione di marcia già emersa con il dato di ottobre. È un'indagine di Confesercenti a tastare il polso della fiducia degli italiani. Mentre l'indice dei consumi delle famiglie, rilevato da Confcommercio, indica «una tendenza al miglioramento», quindi «l'avvio di una fase di più solida ripresa» della spesa degli italiani. Con i dati di novembre l'indice segna un aumento dell'1,7% rispetto allo stesso mese del 2008, e del +0,3% rispetto al mese precedente. Risultato significativo perché «si innesta su un trend di moderato, ma continuo, miglioramento del profilo della spesa reale, fenomeno che comincia nel secondo trimestre dell'anno», commenta Confcommercio.

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