Alcoa ancora in mezzo al guado
Latrattativa al ministero dello Sviluppo Economico cominciata ieri nella serata per evitar la chiusura degli stabilimenti in Italia del big dell'alluminio Alcoa si sono protratti a lungo. E i negoziati hanno messo in evidenza la volontà di utilizzare gli stretti margini di trattativa per evitare rotture traumatiche. I manager del colosso statunitense hanno preso atto degli sforzi del ministero guidato da Claudio Scajola e della Regione Sardegna per abbattere le tariffe energetiche da applicare alla filiera dell'alluminio, ma avrebbero ribattutto con la proposta di una fermata tecnica degli impianti italiani per 6/8 mesi, mantenendo attive le squadre per le manutenzioni. Al tavolo a Roma hanno partecipato i rappresentanti del Governo, della Regione sarda, l'Autorità per l'energia, Terna, i vertici della multinazionale americana e i sindacati. Riguardo ai costi dell'energia, che Alcoa vorrebbe garantiti per tre anni senza pareri contrari da parte di Bruxelles, l'azienda riterrebbe difficoltoso il meccanismo con il quale arrivare ad una tariffa in linea con la media europea: le tre misure proposte dal Governo porterebbero a un costo compreso in una forbice tra i 28 e i 32 euro/MW garantiti solo per sei mesi. A questo si aggiungono, secondo Alcoa, le difficoltà di mercato, con la crisi che non permetterebbe agli impianti di rimanere in produzione, e i circa 300 milioni di euro da restituire all'Unione Europea, in seguito alla procedura di infrazione per aiuti di stato confermata da Bruxelles per le tariffe energetiche agevolate ottenute in questi anni. Per cercare di sbloccare la trattativa il Governo avrebbe anche proposto di aprire un altro tavolo sulla crisi del mercato dell'alluminio. «Si rinnova la necessità che l'azienda sgombri il campo da qualsiasi alibi che riguardi la questione del costo energetico - ha detto il segretario nazionale della Fim-Cisl, Marco Bentivogli, presente all'incontro - Se ci sono problemi di altra natura li chiarisca, nel comune obiettivo di sviluppare la presenza dell'azienda in Italia. L'azienda scopra le carte».