Ultimi giorni per la messa a punto del debito Telco, la cassaforte che custodisce la quota di riferimento del 22,5% di Telecom Italia guidata dall'ad Bernabè (nella foto).
IntesaSanpaolo, Mediobanca, Generali e gli alleati spagnoli di Telefonica si sono formalmente già impegnati a sottoscrivere pro quota un prestito obbligazionario per 2,6 miliardi che verrà emesso da Telco per rifinanziare il debito in scadenza. Già la prossima settimana, però, dovrebbero venir definite nuove linee di credito bancarie per circa 1,4 miliardi di euro, che ridurranno così attorno agli 1,2 miliardi l'importo effettivo del bond Telco atteso entro primavera. L'emissione così ridotta verrà quindi sottoscritta pro quota dai quattro grandi azionisti, secondo quanto già annunciato dalla stessa Telco. La parte di debito da rifinanziare con l'obbligazione, nel frattempo, sarà garantita da altre linee di credito degli stessi soci, con una posizione ancora in via di definizione solo da parte delle Generali. Il rifinanziamento Telco è già stato approvato dai quattro grandi soci Telecom prima di Natale e non sembra siano attesi nuovi vertici per varare l'operazione. La partita spagnola di Mediaset, con l'acquisto delle partecipazioni televisive del gruppo editoriale Prisa, ha rilanciato nelle ultime settimane le speculazioni su un parallelo riassetto anche in Telco, che passerebbe in base a questi scenari al socio industriale Telefonica. Nuove indiscrezioni, ufficialmente negate dai diretti interessati, sono emerse anche questa settimana. In attesa di capire se realmente ci saranno ripensamenti alla compagine Telco, un riassetto - seppur minore - è comunque atteso nei prossimi mesi in Telecom ed è lo smobilizzo del 2% in mano a Benetton, che il gruppo Veneto ha detto di voler perfezionare entro giugno. Con l'uscita da Telco, tra l'altro, il 22 dicembre il consigliere indicato da Ponzano in Telecom, Stefano Cao, aveva rassegnato le proprie dimissioni. La prima riunione del consiglio di amministrazione di Telecom sarà così chiamata a prenderne atto e a decidere dell'eventuale cooptazione di un consigliere in sua sostituzione. I piccoli azionisti Asati hanno intanto alzato nuovamente la voce ieri definendo «un progetto scellerato» l'idea di una fusione tra Telecom e Telefonica, «da cui uscirebbero sicuramente penalizzati ancora una volta i piccoli azionisti, a meno di un'improbabile Opa a prezzi superiori a 2,2 euro, i dipendenti, l'indotto manifatturiero, lo stesso Paese». Intanto ieri è arrivata Multa milionaria da parte del governo Argentino a Telefonica e ai soci Telco. Il governo di Buenos Aires ha annunciato di voler sanzionare Telefonica con una multa da 27,2 milioni di dollari (circa 104 milioni di pesos) per non aver ottemperato alle disposizioni in materia di Antitrust in relazione al possesso di alcuni asset che le conferiscono una posizione dominante nel Paese.