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2010, l'anno del valzer di poltrone

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Il2010 si annuncia come un anno di nomine in alcuni dei posti più importanti all'interno del sistema pubblico e di quello privato. Consob, Assicurazioni Generali fra maggio e giugnio. I consigli d'amministrazione di Eni ed Enel a fine anno con le nomine che verranno formalizzate con le assemblee della primavera successiva. Certamente la partita più calda è quella di Generali dove il mandato del presidente Antoine Bernheim è giunto al termine. A 86 anni il finanziere francese non sembra intenzionato a farsi da parte come ha confermato ancora di recente. La candidatura più gettonata resta quella di Cesare Geronzi, attuale presidente di Mediobanca. L'interessato smentisce, ma probabilmente, si tratta solo di una scelta tattica in attesa che il quadro si chiarisca. Negli ultimi giorni è venuto fuori anche il nome del Governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi di cui si era già parlato nel lontano 2001. Ora però la sua possibile nomina torna prepotentemente fuori come elemento di equilibrio. L'altro nome sul tappeto è quello dell'amministratore delegato dell'Eni, Paolo Scaroni. Anche qui però ci sono problemi. Il principale è dato dal fatto che il suo mandato nel gruppo petrolifero scade alla fine dell'anno. L'eventuale cambio della guardia, quindi dovrebbe avvenire a primavera 2011 con Scaroni che non presenta la candidatura per il nuovo cda dell'Eni e si trasferisce alle Generali. In questo caso Bernheim potrebbe essere confermato per un altro esercizio in attesa di cedere la poltrona al manager veneto. Un equilibrio non semplicissimo da trovare tenuto conto che, in un anno, possono cambiare molte cose. Scaroni, fra l'altro, è indicato come possibile successore di Emma Marcegaglia come presidente della Confindustria quando, fra due anni, si andrà al rinnovo. Non meno complessa la successione di Lamberto Cardia alla presidenza della Consob. Il nome di Francesco Greco, come possibile presidente della Commissione di controllo della Borsa, era stato già fatto per la Consob più di 12 anni fa. Il magistrato del pool di Mani pulite sarebbe dovuto arrivare in tandem con l'allora presidente della Corte d'appello di Milano, Vincenzo Salafia. Anche se come semplice commissario.

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