Il Fisco si "riprende" 30 miliardi

L'talia Paese di evasori. Ai quali però qualche volta va male. A stanarne una buona fetta è stata la Guardia di Finanza che nel 2009 ha recuperato redditi imponibili per 30 miliardi. Il bilancio della lotta ai "furbetti del fisco" è stato presentato dal comandante della GdF, Cosimo D’Arrigo. Le Fiamme Gialle non hanno lesinato l'impegno e ogni giorno, in media, i verificatori hanno scoperto evasioni di redditi imponibili pari a 90 milioni di euro. Tra i più allergici a versare il dovuto all'erario gli ispettori del fisco hanno individuato oltre ottomila tra evasori totali (6.715) e paratotali. Spinti anche dalla necessità di dare un segnale a chi teneva tesoretti nei paradisi fiscali o nei paesi con legislazioni più tolleranti la Finanza si è concentrata anche nel con contrasto all'evasione internazionale. Così già a fine novembre le Fiamme Gialle avevano scovato 5,4 miliardi di imponibile all'estero (con un aumento sul 2008 del 6,4%). Il 31% del totale era in Svizzera; il 16% in Lussemburgo; il 6% a San Marino. E proprio l'estero «sarà la priorità nel piano del 2010», ha detto il comandante D'Arrigo che ha annunciato «50 mila nuovi controlli effettuati anche attraverso l'utilizzo del redditometro». Un capitolo particolare è stato dedicato alle operazioni contro i patrimoni della mafia grazie ai più efficaci strumenti normativi recentemente varati dal Pparlamento. Sono stati indagati in un anno 5.279 soggetti (tra persone fisiche e società) e sono stati sequestrati beni per circa 2 miliardi di euro un dato che significa che rispetto al 2008 le confische sono raddoppiate. I 5,4 miliardi di euro scoperti all'estero sono arrivati attraverso le «esterovestizioni» della residenza di persone fisiche e società, triangolazioni con paesi off shore e omesse dichiarazioni di capitali. Risultati che rappresentano solo l'inizio - ha spiegato il generale Giuseppe Vicanolo, capo del terzo reparto Operazioni della Gdf - del piano di lotta ai paradisi fiscali che è stato varato in concomitanza con l'operazione scudo fiscale. Al momento sono in corso 1400 filoni di indagini nei confronti di detentori di capitali all'estero non dichiarati. La Guardia di finanza ha svolto «un'intensa azione di deterrenza nei confronti dei contribuenti che hanno trasferito illegalmente i capitali all'estero e per questo lo scudo fiscale ha dato buoni risultati. Sono stati tre mesi molto intensi. I capitali sono rientrati perché i titolari avevano paura di incorrere in conseguenze molto più gravi» ha concluso D'Arrigo.