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Il debito pubblico italiano non si ferma

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Aottobre è stata superata la soglia di 1800 miliardi euro. Unabomba che mina la credibilità dei conti italiani sui quali pesa però continua a macinare record e sfonda la soglia dei 1.800 miliardi. Le entrate però vanno meglio e sempre a ottobre interrompono la serie di cali consecutivi inanellati a partire da luglio scorso segnando un più rispetto a settembre. A dare le due notizie, una negativa e una positiva, è stata la Banca d'Italia nel quadro di finanza pubblica del supplemento al Bollettino Statistico. Il debito resta un fardello che pesa sempre di più su ogni singolo cittadino. L'Italia ha infatti in valore assoluto uno dei debiti pubblici più alti al mondo e un peso di poco più di 30.000 euro per ogni cittadino, neonati inclusi. E questa situazione non è imputabile, se non in parte minima, agli enti locali. La crescita del debito tra settembre ed ottobre, in valore assoluto, è infatti di 14,7 miliardi ed è imputabile per la quota più rilevante alle amministrazioni centrali. Regioni, province e comuni (più gli altri enti) insieme registrano tra i due mesi una crescita assai contenuta: si passa dai 110,5 miliardi di settembre a 111 miliardi con un aumento di 500 milioni. Migliore la situazione per le entrate tributarie. Anche se i segnali che arrivano da Bankitalia non sono «univoci». Le entrate a ottobre hanno invertito tendenza mostrando un aumento su settembre rispetto a una serie di cali consecutivi iniziati a luglio. Si sono attestate a 28,4 miliardi contro i 20,1 di settembre. Poco meno dei 29,3 miliardi di ottobre 2008. Il dato però non è ancora positivo se si guarda il cumulato: nei primi 10 mesi del 2008 le entrate incassate dall'erario si sono infatti attestate a 308,8 miliardi mentre tra gennaio e ottobre 2009 l'incasso è stato di 299,1 miliardi. Cioè, rispetto ai primi 10 mesi 2008, mancano all'appello 9,7 miliardi. Tremonti però non sarà preoccupato almeno per ora dal buco visto che a portare denaro in cassa ci sta pensando lo scudo fiscale. Oggi è l'ultimo giorno per regolarizzare i capitali illegalmente detenuti all'estero. Con risultati superiori alle aspettative. Sarebbero infatti rientrati oltre 100 miliardi di euro e la cifra sarebbe vicina, anzi, ai 110 miliardi, con un gettito fiscale dunque superiore a 5 miliardi di euro. L'intasamento agli sportelli dei clienti dell'ultim'ora potrebbe e portare a una riapertura dei termini con aliquote più alte comprese tra il 6 e il 7%.

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